Demolizione e ricostruzione

Storia e tecniche di demolizione

Gli interventi di demolizione così ampi ed estesi così come li intendiamo oggi sono nati soltanto intorno al 1800. Prima si riparava, si interveniva sulle parti non più funzionali, ristrutturandole. Non si arrivava alla totale distruzione di interi edifici o quartieri. Tuttavia , ogni qual volta si abbatteva un edificio, i materiali venivano riutilizzati per altre strutture. Oggi purtroppo è quasi impossibile recuperare i materiali di un edificio. Per costruzioni piccole o comunque poco ingombranti possono essere impiegati diversi mezzi meccanici mentre per interi fabbricati o gruppi di case aventi dimensioni importanti si utilizzano tecniche sempre più complesse e innovative come ad esempio le implosioni. L’implosione è una tecnica complessa attuata tramite la collocazione di cariche esplosive in punti strategici di un edificio da demolire. Le cariche vengono fatte esplodere e l'edificio collassa su sè stesso senza coinvolgere gli edifici attigui.
Implosione di edifici

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Ricostruzione degli edifici

Ricostruzione di antico edificio La ricostruzione prevede l'edificazione di un immobile dove preventivamente è stato demolito, totalmente o parzialmente, un altro fabbricato ormai non più utilizzabile. Questa attività è soggetta a norme e leggi specifiche ed è quindi necessario che sia redatto un progetto e che lo stesso sia approvato dagli organi competenti. La nuova costruzione spesso sarà soggetta a vincoli quali il mantenimento della medesima sagoma e/o la medesima volumetria, oppure (evento assai più raro) essa potrà essere diversa nell’aspetto e nelle dimensioni a patto che il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del luogo consenta di realizzare questo tipo di modifiche. Nel caso in cui l'immobile ricada in zona vincolata bisognerà osservare alcuni limiti attinenti i materiali da usare e l'aspetto/stile della costruzione, che dovrà essere rispettosa del decoro e dell'epoca delle costruzioni circostanti.

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Materiali: dalla demolizione alla ricostruzione

Deposito di materiale edile Le ricostruzioni possono riguardare la totalità o soltanto una porzione di edificio. Fino al 1800 esse erano infatti solo interventi parziali e spesso venivano riutilizzati i materiali risultanti dalla precedente demolizione. Esempi famosi di riutilizzo sono moltissimi monumenti dell'antica Roma o, in generale, dell'antichità che hanno al loro interno parti di altri edifici (colonne, basamenti, timpani, etc.) di elevata e più antica fattura. Nel caso di ricostruzione parziale la scelta dei materiali dovrà essere molto oculata per rispettare, sia tecnologicamente che esteticamente, la parte di immobile contiguo. La ricostruzione totale è invece un intervento molto più libero e si può decidere di utilizzare un'ampia gamma di materiali da costruzione: dal cemento armato alla pietra, dal legno al laterizio. In ogni caso è buona norma affidarsi ad un professionista qualificato per non trovarsi, in un secondo tempo, di fronte a malfunzionamenti di ogni sorta.


Demolizione e ricostruzione: Accorgimenti tecnici

Giunto di dilatazione Esistono diversi accorgimenti atti a garantire un corretto funzionamento di un perfetto "organismo" edile. Ogni edificio è, per l'appunto, un organismo che ha un suo equilibrio e, se costruito con oculatezza, sarà perfettamente funzionale e risponderà pienamente alle esigenze dei suoi abitanti. Nel caso di demolizione e ricostruzione, in special modo se parziale, bisognerà prestare quindi attenzione alla scelta dei materiali che dovranno avere quanto più possibile una dilatazione termica simile a quella dei materiali già presenti nell'edificio esistente, curare bene gli incastri tra le due costruzioni e realizzare i cosiddetti "giunti di dilatazione", cioè i collegamenti tra le due strutture, in maniera tale che esse non creino un contrasto tra di loro per assestamento dei suoli, per dilatazione termica o per altre sollecitazioni.



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