Come coltivare il gelsomino

Come coltivare il gelsomino all'aperto o in vaso

Il gelsomino è una pianta ornamentale che presenta diverse caratteristiche interessanti: produce fiori profumati e molto gradevoli a vedersi, di colore bianco o rosa; è rampicante, quindi si presta bene a ricoprire pergolati, tettoie o recinti; è resistente e facile da coltivare. Può essere dunque una buona opzione quella di scegliere proprio questa varietà floreale per abbellire il proprio giardino, balcone o terrazzo, o anche semplicemente per metterne un bel vaso in casa.

Fiore del gelsomino

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Le caratteristiche del gelsomino

Il nome botanico del gelsomino, Jasminum, viene dal termine arabo yasmin, che significa dono di Dio, e infatti questa pianta è spesso simbolo di purezza e candore. Bisogna tenere presente però che ne esistono circa 200 specie diverse: dunque nel momento in cui se ne acquista una, è bene informarsi circa le sue specifiche esigenze. Ci sono però alcune caratteristiche comuni a tutte le varietà della pianta. Sapere come coltivare un gelsomino consente infatti di avere sempre delle rigogliose fioriture e di godere del suo profumo e dei suoi colori.

Il gelsomino è una pianta piuttosto robusta e resistente, ama il sole e quindi sarebbe bene metterla in un posto dove ne riceva tanto. Nemmeno il freddo la spaventa, ma se le temperature invernali si irrigidiscono troppo, è bene procedere con la tecnica della pacciamatura, che consiste nel ricoprire il terreno con foglie secche o trucioli di segatura. Sono infatti le radici il punto debole del gelsomino.

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Per avere una parete di gelsomini

Parete di gelsomino Il gelsomino può essere coltivato in vaso, quindi tenuto in appartamento senza la necessità di farlo arrampicare su alcun sostegno: ma se invece si vuole rivestire un pergolato, ci sono alcuni accorgimenti su come coltivare un gelsomino in modo tale che riempia ogni spazio, e cresca nella direzione voluta.

Per legarlo al sostegno su cui lo si vuol far crescere, infatti, si deve scegliere il momento in cui la pianta è ancora giovane e i suoi rami sono dunque malleabili. Se infatti il gelsomino cresce troppo, i fusti tendono a diventare legnosi e ad irrigidirsi. Quando sono ancora verdi, è facile farli andare nella direzione desiderata.

Per riempire le zone che sembrano un po' vuote, si può usare la tecnica della cimatura, che consiste nel togliere con le mani le parti apicali di un germoglio. In questo modo si formeranno tanti rametti più piccoli che consentiranno l'allargarsi della pianta.

La potatura del gelsomino invece deve essere eseguita alla fine della fioritura, e questa è un'operazione molto importante su come coltivare il gelsomino, perchè serve sempre a garantire che cresca nella modalità desiderata lungo il sostegno prescelto.


I parassiti a cui fare attenzione

Per far crescere rigoglioso il gelsomino, si deve usare del concime a base di azoto, fosforo e potassio; bisogna stare molto attenti alle malattie e ai parassiti a cui il gelsomino è più soggetto, che nel primo caso sono le muffe, e nel secondo la cocciniglia.

In sostanza però ci si può rendere conto come coltivare un gelsomino non richieda particolari doti in campo botanico: anche per questo è una delle piante fiorite più usate per abbellire le case e i giardini.



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