cura piante grasse
Rigogliose, spinose, voluminose, piccole, fiorite: le succulente sono piante particolarissime, che assumono forme e dimensioni diverse, che affasciano per il loro essere meravigliose specie della famiglia dei vegetali. Le piante grasse, si sviluppano principalmente in ambienti desertici: il loro apparato radicale, è predisposto ad assorbire e a conservare l’acqua come se le radici stesse, fossero delle riserve d’acqua. Alla capacità di auto-idratarsi si aggiunge la resistenza al caldo e all’afa. Queste due peculiari caratteristiche, rendono le piante grasse perfettamente adattabili agli ambienti desertici, ma non esuli dall’attacco di patologie relative ad errate pratiche colturali, o ad un clima freddo, a cui queste piante, sono particolarmente sensibili. Come tutte le specie vegetali, anche quelle grasse, sono piante che necessitano di cure e di attenzioni. Curare le piante grasse, significa conoscerle: ogni specie, necessita di una quantità di luce diversa, di uno specifico quantitativo d’acqua e di una temperatura che non scenda mai al di sotto di quindici gradi. Queste tecniche colturali, rappresentano il pass par tout per conservare la salute e bellezza delle piante grasse, nel tempo. Le radici delle succulente, tendono ad accumulare moltissima acqua, per poi rilasciarla gradualmente, cosi da assicurare alla pianta una costante idratazione: le piante grasse vanno irrigare raramente, a terreno asciutto, e in particolare durante la fase di crescita e sviluppo vegetativo. Le eccessive irrigazioni, determinano il marciume radicale: la pianta ingiallisce, secca e marcisce a causa del surplus di acqua che le radici non sono più in grado di assorbire. Il periodo di sviluppo vegetativo, corrisponde ai periodi di clima mite, ovvero dall’inizio della primavera all’inizio dell’estate e durante i mesi autunnali. In inverno le piante grasse, iniziano il riposo vegetativo, per cui, le irrigazioni, possono essere ridotte ad una volta al mese. Nei periodi caldi e durante i periodi di fioritura, le irrigazioni dovranno essere più frequenti, ma controllate. L’acqua, deve irrigare solo il terreno, e non la parte aerea della pianta, che è ancor più sensibile al fenomeno del marciume radicale. Per favorire il drenaggio dell’acqua, si sceglie un terreno molto poroso che favorisce l’ossigenazione dello stesso: per ottenere un buon composto, si possono miscelare terra di campo da giardino, sabbia e terriccio. Le pianta grasse, tendono ad adattarsi a diversi tipi di ambienti climi: oltre che in terra, possono essere messe a dimora in vasi. La preparazione del terreno, segue le stesse tecniche colturali della messa a dimora in terra, con l’aggiunta di sassolini sul fondo del vaso. La ghiaia è un ottimo elemento drenante, che aiuta ad evitare la formazione dei ristagni, che attirano insetti, funghi e batteri che a loro volta diventano causa di diverse patologie mortali. Le pianta grasse vanno necessariamente esposte al sole, anche se tenute in uno spazio chiuso, e vanno allontanate dalle fonti che creano umidità; se vengono tenute in casa è preferibile utilizzare i deumidificatori, cosi che la pianta non soffra di costanti sbalzi termici. Il rinvaso è un’operazione che va eseguita con una certa costanza, ovvero una volta l’anno o più volte se la pianta cresce e si trova costretta nello spazio in cui è stata collocata. Inoltre, il terreno con il tempo, tende ad impoverirsi, per cui è necessario cambiarlo per dare alla pianta la possibilità di essere a dimora in un terreno sempre fresco e umido. Se le piante grasse vengono attaccata da patologie, bisognerà provvedere utilizzando degli antiparassitari, ed eseguendo tutte le tecniche colturali necessarie per favorire la ripresa. La pianta ingiallisce, le foglie rinsecchiscono, su di esse, a seconda della patologia, compaiono macchie scure o bianche, i fiori appassiscono e le spine si indeboliscono. Riconoscere le cause e i sintomi, che la pianta manifesta, è il primo passo per la conservazione della pianta nel tempo.
COMMENTI SULL' ARTICOLO