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I fagioli sono un ortaggio molto diffuso, nelle cucine di tutto il mondo; nel corso dei secoli in ogni zona si sono sviluppate particolari cultivar, che hanno dato origine alle centinaia di varietà di fagioli che conosciamo oggi. sono fagioli anche i fagiolini, le taccole, i fagioli mangiatutto, ma anche la soia o i fagioli azuki di origine asiatica. In particolare in Europa e in Asia anticamente si coltivavano solo fagioli del genere vigna, come i fagioli mungo o la cosiddetta soia verde (fagioli azuki). Nel 1500 con la scoperta dell'America si introdussero in coltivazione anche i fagioli oggi più diffusi, appartenenti al genere phaseolus. E in sostanza tutti i fagioli che conosciamo e cuciniamo, dai borlotti ai cannellini, dalle taccole ai fagioli neri, appartengono allo stesso genere, ma sono di varietà diverse, sviluppatesi nel corso dei secoli. La facilità di coltivazione e l'alto valore nutritivo dei semi ha reso i fagioli una fondamentale fonte di proteine per tutti gli esseri umani esistenti sulla terra.
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Vista la grande facilità di coltivazione fagioli e fagiolini trovano molto spesso spazio nell'orto; originariamente i fagioli si presentano come piante rampicanti, con uno sviluppo che può raggiungere rapidamente i due metri di lunghezza. Per maggiore praticità di coltivazione e raccolta i fagioli rampicanti vengono sostenuti da apposite reti, invece di lasciarli strisciare sul terreno; le reti si posizionano non appena le piccole piante cominciano il loro sviluppo. Esistono oggi anche moltissime varietà nane, che invece di sviluppare lunghi rami sottili, producono un ampio cespuglio rigoglioso, alto non più di 4'-50 cm, rendendo molto più pratica la coltivazione. Si seminano direttamente a dimora, avendo cura di non interrare eccessivamente i semi e di posizionarne due o tre in ogni postarella, lasciando circa 25-35 cm tra le postarelle, posizionate lungo file parallele. I fagiolini e le taccole sono tipicamente rifiorenti, e quindi da un singolo appezzamento otterremo diverse raccolte; i fagioli invece in genere si raccolgono un paio di mesi dopo la semina.
Per potersi sviluppare i fagioli necessitano di un clima mite, con temperature minime superiori ai 15°C, ed inferiori ai 30°C; quindi tipicamente si seminano a partire da marzo aprile e si raccolgono nell'arco di due o tre mesi; si ha poi una pausa durante i più torridi mesi estivi, e a fine agosto risulta possibile ricominciare a coltivare fagiolini e taccole. Le annaffiature sono regolari al momento della semina; si tende a diradarle non appena le piante cominciano a svilupparsi, fornendo acqua solo quando il terreno risulta asciutto, ed aumentando la frequenza delle annaffiature non appena le piante cominciano a fiorire: un terreno arido causa fagioli secchi e molto duri, mentre gli eccessi di annaffiature possono causare malattie alle piante. Le concimazioni si effettuano prima della semina, utilizzando prodotti a base di fosforo e potassio, perché l'azoto non è necessario. L'appezzamento scelto dovrà essere esposto in pieno sole, e il terreno andrà mantenuto pulito regolarmente dalle erbe infestanti.
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