Coltivazione degli asparagi

Caratteristiche della pianta di asparago

Con il termine asparago si intende sia l'intera pianta erbacea perenne (Asparagus officinalis) che i suoi carnosi germogli commestibili, cioè i turioni, dal sapore delicato e dolciastro, molto apprezzati in cucina. I turioni iniziano a svilupparsi sotto il terreno, dai rizomi, verso il termine della stagione invernale, quando le temperature salgono sopra i 10°C. Gli asparagi non ancora fuoriusciti dal suolo sono bianchi e tozzi ma, una volta a contatto con la luce solare, si colorano sempre di più passando dal rosa al viola fino a diventare verdi. Si presentano quindi appuntiti ed allungati, di spessore variabile e con foglioline a forma di scaglie sull'apice. Oltre ad avere ottime caratteristiche organolettiche, gli asparagi possiedono anche numerose proprietà benefiche e terapeutiche. Nel nostro Paese la pianta è coltivata in Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Lazio.
Piante di asparagi in orto

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Coltivazione degli asparagi: esposizione, terreno e semina

Particolare delle punte di asparagi La coltivazione degli asparagi richiede che una parte dell'orto (asparagiaia) sia dedicata ad essi per alcuni anni, senza alternare la coltura con quella di altre piante. L'asparago predilige un clima temperato in zona pianeggiante o in collina e deve essere impiantato in un punto soleggiato. Si adatta pressoché ad ogni tipo di terreno, anche roccioso, preferibilmente sabbioso e comunque ben drenato. Prima della messa a dimora, è consigliabile stendere uno strato di argilla espansa, a circa 75 cm di profondità. La semina si effettua in semenzaio, in primavera, ad 1 cm di profondità ed in file distanti 30 cm. Dopo che i semi hanno germogliato, circa un mese, si esegue un diradamento e si lascia una piantina ogni 10-12 cm. Tenere immersi in acqua i semi per una notte, favorirà il germogliamento. Un anno dopo la semina, da febbraio ad aprile, si avranno le piante per l'asparagiaia.

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Messa a dimora, irrigazione, concimazione

Turioni di asparagi Poiché la semina non assicura le stesse caratteristiche della pianta madre, si preferisce la riproduzione tramite zampe (l'insieme di rizoma, radice e gemme), di 2 o 3 anni, acquistate in vivaio. La messa a dimora si effettua tra la fine della stagione invernale e l'inizio di quella primaverile. Nelle buche, distanziate di circa 45 cm, si stende uno strato di concime organico di 5 cm, coperto poi da terra. Si inseriscono le zampe, a 25 cm circa, e si ricopre il tutto con un ulteriore strato di terra di 10 cm. La distanza tra le file sarà di un metro. Nei primi anni la pianta ha bisogno di molta acqua, soprattutto in estate, ed il terreno deve restare sempre umido. La coltivazione degli asparagi prevede ogni anno, in inverno, di concimare con il letame ed eseguire una potatura dei rami vecchi. L'erba normale deve essere falciata regolarmente mentre le infestanti potranno essere rimosse manualmente o per mezzo di diserbanti.


La raccolta degli asparagi

Raccolta degli asparagi La raccolta dura 2 o 3 mesi, tra la fine della stagione invernale e la tarda primavera. I turioni vanno raccolti quando fuoriescono dal terreno di 8-10 cm, tagliandoli, senza strappi, con l'apposito coltellino. La raccolta dovrebbe limitarsi a 2 asparagi per pianta nei primi 2 anni, per consentire alle zampe di incrementare le radici. I turioni devono essere incisi il più possibile vicino alla base, per evitare dei monconi che, marcendo, possono deteriorare l'intera pianta. Il coltello va infilato nel suolo obliquamente, avvicinando la lama al punto da cui è prevedibile che si sviluppi l'asparago. Il taglio del turione si effettua prima che l'apice perda la forma appuntita, con le squame aderenti. Il ciclo vitale della pianta degli asparagi prevede 3 fasi: l'allevamento, cioè i primi 2 anni, con grande sviluppo vegetativo e poca produzione; la fase produttiva, crescente dal 3° anno al 4° e costante fino al 10°; la fase decrescente, dal 10° anno in poi.



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