La potatura della lavanda

La potatura della lavanda: caratteristiche principali

La potatura della lavanda è molto importante per assicurare alla pianta uno sviluppo armonico ed equilibrato. Il periodo più indicato per questa operazione è al termine della fioritura, ad agosto. Occorre rimuovere circa il 65% della vegetazione cresciuta nei mesi precedenti e le parti secche, avendo l'accortezza di lasciare almeno 4 gemme per ogni stelo. Dopo la potatura, che lascerà la pianta piuttosto spoglia, la lavanda tornerà all'aspetto compatto ed omogeneo entro settembre e potrà rifiorire. Per una corretta potatura bisogna seguire alcune regole fondamentali tra cui quella di non tagliare eccessivamente e, in particolare, non intervenire su rami vecchi che non hanno più gemme. La lavanda si rinnova dal legno nuovo e tagliare parti di legno vecchio potrebbe essere fatale per la pianta. Con il passare degli anni, comunque, la pianta tende ad avere sempre più parti legnose e meno fogliame.
Un cespuglio di lavanda

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Le tecniche di taglio della lavanda

Attrezzi per la potatura della lavanda Il taglio deve essere effettuato con molta cura, facendo uso di attrezzi ben mantenuti, puliti e disinfettati. Forbici e cesoie dovranno essere perfettamente affilate, in modo da riuscire a tagliare nettamente, e sempre obliquamente, senza sfilacciamenti e sbavature. Un taglio sbagliato comporta un alto rischio che la pianta contragga una malattia, come infezioni ed attacchi di funghi e parassiti. Dopo il taglio la ferita deve essere trattata con del mastice cicatrizzante che, oltre a richiuderla, impedisce impedisce che entri in contatto con agenti infettivi o parassiti. Nel periodo della ripresa vegetativa, a marzo, la lavanda ha bisogno di un altro intervento di potatura. Le infiorescenze secche saranno recise a circa 4 cm dalla base. Rimuovendo i fiori si evita una perdita troppo grande di energie poiché la pianta blocca lo sviluppo dei semi.

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Gli scopi degli interventi di potatura

Fiori di lavanda Il motivo principale per cui si esegue la potatura della lavanda è per darle una rigogliosa crescita ed una buona salute, con rami e fiori più forti e resistenti alle intemperie. L'operazione di potatura propriamente detta serve a tagliare gli steli floreali e la cimatura elimina le parti danneggiate, secche o malate. Il diradamento rimuove rami e fiori ritenuti in numero eccessivo. La potatura ha anche lo scopo di migliorare la ricezione della luce solare in ogni parte della pianta e consentire una buona aerazione. La potatura quindi permette di ottenere un ottimo equilibrio tra il periodo riproduttivo e quello vegetativo con un miglioramento sia estetico che funzionale tra la chioma e l'apparato radicale. La lavanda è sostanzialmente una pianta abbastanza facile da coltivare, tuttavia è necessario che la potatura sia eseguita nel modo giusto per evitare di provocare danni alla pianta.


Potatura di raccolta della lavanda

Lavanda appena raccolta Esiste un tipo di potatura che coincide con la raccolta dei fiori di lavanda, che consiste nel rimuovere gli steli. Questo intervento stimola lo sviluppo delle radici, oltre a mantenere un aspetto ordinato del cespuglio e fornire da 1 a 8 mazzetti di lavanda fresca. Il fiore deve essere reciso quando è appena spuntato, in primavera, più colorato e profumato. Tagliando nella stagione primaverile, la lavanda ha ancora tempo per dare altri fiori in un secondo raccolto annuale. Occorre utilizzare la mano per raccogliere gli steli ed usare un falcetto che va avvicinato al mazzo e tirato verso di sé, tagliando gli steli stessi, a distanza di 5 cm dalla zona legnosa. Bisogna tagliare i gambi asciutti ma prima che il sole faccia evaporare l'aroma della lavanda. Il cespuglio produrrà nuovi fiori in un tempo compreso tra 2 e 4 settimane. Dopo un mese la fioritura si riduce e si potrà eseguire l'ultima raccolta.



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