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Gli obiettivi dei segreti per potare la vite sono di raggiungere un certo livello vegetativo e produttivo. La potatura è praticata per dare alla pianta una forma specifica in modo tale da resistere alle avversità climatiche e sopportare il carico dei grappoli. Uno dei segreti per potare la vite è quello di permettere, attraverso la potatura, la nascita di grappoli d’uva dal gusto, dalle dimensioni, colore, sapore inconfondibile. Il secondo obiettivo è più tecnico che produttivo in quanto, il coltivatore procede nella eliminazione di foglie, rami e gemme in eccesso. Ciò avviene proprio per evitare un eccessivo carico della pianta con la nascita di troppi grappoli (proprio perché sono state lasciate tutte le gemme). Se si venisse a creare una condizione simile si potrebbe produrre una qualità di uva di poco valore a livello qualitativo ed estetico.
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I tagli della potatura sono gli stessi che sono praticati sulle gemme degli altri alberi. Per raggiungere un ottimo risultato occorre mettere in pratica alcuni segreti per potare la vite. Prima di tutto praticare dei tagli tenendo conto dei grappoli che si vogliono produrre nell’anno e il periodo stesso in cui essi devono avviare il loro sviluppo. Due principali segreti per potare la vite sono: cordone permanente e il tralcio di rinnovo. Con il primo tipo, la potatura si pratica nel cordone libero. In pratica sul cordone dei tralci corti si lasciano 2 o 3 gemme massimo. Nella potatura a tralcio ( almeno 3 gemme) di rinnovo i tagli hanno varie dimensioni e lunghezza; il risultato è la formazione di capi a frutto dai quali si origineranno i grappoli d’uva e dei tralci improduttivi (tralci a legno). Dai 2 tipi di tralci (a frutto e a legno) questa potatura prende il nome di potatura mista. È utile sapere che questi non sono gli unici segreti per potare la vite perché, a ogni tipologia di pianta occorre praticare delle precise potature, in modo tale da raggiungere un ottimo risultato. È utile ricordare che questi tagli vanno fatti tra gennaio e febbraio.
Riguardo i segreti per potare la vite è utile affermare che i tagli non si limitano al cordone permanente e al tralcio di rinnovo. La prima tipologia si divide a sua volta in: cordone speronato (e in tecniche meno note che prendono il nome di doppia cortina e cordone libero). Con questa tecnica il ceppo della pianta è legato in orizzontale con del semplice fil di ferro, in modo da permettere uno sviluppo della pianta in questa direzione e di conseguenza facilitare la raccolta dei grappoli d’uva. Al tralcio di rinnovo o potatura mista appartengono: Guyot, pergola e il doppio capovolto. Il più noto è il Guyot e, come nel cordone speronato, la pianta è legata con del fil di ferro in orizzontale, a 80 cm da terra e in questo caso la vite si sviluppa con i rami verso l’alto. Questi sono solo alcuni dei segreti per potare la vite in quanto a ogni specie, condizione climatica e altro, dipende la potatura.
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