Come potare un albero

Perché potare un albero

La potatura riduce le fronde e modifica l’aspetto; presenta dei vantaggi, ma può anche comportare dei rischi. Allora, perché potare un albero? Un albero si pota innanzitutto per farlo crescere meglio, ma, in alcuni casi, anche per eliminare il pericolo che sue parti possano cadere e causare danni a cose o persone. A volte si decide di potare per lo più per ragioni estetiche, per rendere più armonico e gradevole l’ambiente. E, infine, la potatura può essere richiesta dallo specifico contesto: in un piccolo giardino, ad esempio, non si può far ingigantire liberamente un albero, per non ridurre troppo gli spazi e per non compromettere la visibilità. In ogni caso, va tagliato solo quello che veramente è di troppo, evitando sfoltimenti drastici. Questi non solo non sarebbero rispettosi della vita dell’albero, ma darebbero maggiore impulso alla ricrescita ed in breve ci si ritroverebbe di nuovo con una presenza troppo ingombrante. Un tempo si praticava la capitozzatura, cioè l’eliminazione quasi completa della chioma, poi si è capito che la crescita conseguente è sì rigogliosa, ma spesso diseguale. Inoltre, l’albero è più esposto al rischio di malattie per via dei numerosi tagli.
Potatura

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Come potare un albero

Potatura rami La potatura va effettuata con tecniche e strumenti adatti. Per evitare errori, bisogna conoscere le nozioni basilari su come potare un albero. Prima di tutto, vanno praticati tagli decisi che non lascino residui o sfrangiature della corteccia. Il taglio è una ferita che deve rimarginarsi; i residui tendono ad essiccarsi e a rallentare il processo. Inoltre, attraverso le sfrangiature è più facile che penetrino dei batteri, provocando muffe o altre malattie. Per avere un taglio netto è necessario munirsi di attrezzi ben affilati. Vanno bene cesoie, seghetti a mano e, nel caso di maggiore esperienza, motoseghe. Bisogna procedere sfoltendo le bipartizioni e le diramazioni complesse. Se ci sono due bipartizioni, una sopra l’altra, nella prima va tagliato il ramo superiore, nella seconda quello inferiore. Se c’è una tripartizione non va mai eliminato il ramo centrale. In generale, si devono sfrondare i rami troppo ravvicinati o accavallati per consentire all’albero di prendere luce ed aria. E’ sempre preferibile potare il più vicino possibile ad un germoglio, praticando un taglio inclinato e parallelo al verso della gemma. Quando è inevitabile tagliare un ramo grande, conviene tagliare un pezzo alla volta, per non provocare spaccature che potrebbero trasmettersi anche al tronco. Inoltre, poiché l’area scoperta è larga, è meglio ricoprirla con un mastice per potatura che è cicatrizzante e protettivo.

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Quando potare un albero

Quando potare un albero va deciso in base all’età, all’obiettivo e alla stagione. Limitandoci alle specie da giardino, sia per quelli da frutto che per quelli decorativi, la prima potatura può essere fatta entro i 3 anni di vita dell’albero per poi operare periodicamente degli interventi di mantenimento. Se non insorgono malattie e se i rami secchi non sono molti, questi possono essere effettuati anche ogni cinque/ dieci anni. Se l’obiettivo è mantenere determinate dimensioni, una volta raggiunte quelle ideali, è bene procedere con potature più frequenti, ma sempre non invasive. La stagione più idonea per la potatura è l’inverno, che coincide con il cosiddetto riposo vegetativo. D’inverno, i tagli praticati comportano una minore perdita di linfa. Inoltre, in giro ci sono meno insetti, come si sa portatori di infezioni. E’ opportuno scegliere una giornata soleggiata e non troppo fredda, preferibilmente con luna calante. Per questo è utile avere a disposizione un calendario lunare. Potare d’inverno è più indicato anche perché l’arrivo della primavera favorisce la cicatrizzazione. Tuttavia, a volte, nel caso di alberi che non perdono le foglie, la potatura può essere effettuata anche d’estate.



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