Come coltivare il salice piangente

Come coltivare il Salice Piangente

Uno degli alberi da giardino più particolari e amati anche in occidente, pur essendo originario dell'Asia Centrale, è il salice, detto piangente a causa della sua chioma che spiove verso il basso, dando proprio l'impressione che l'albero stia versando calde lacrime. Esistono molte diverse varietà di salice, in tutto si calcola che vi siano circa 400 specie diverse, ma la più diffusa nei giardini delle nostre case è quello definito Salix Babylonica, della famiglia botanica delle Salicaceae. Il Salix Babylonica è quello chiamato comunemente piangente.

Il modo in cui coltivare un salice piangente è piuttosto semplice, ma bisogna conoscerne bene tutte le caratteristiche, per sapere se è davvero adatto al luogo in cui lo si desidera piantare.

salice piangente

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Annaffiature Salice piangente

albero di salice piangente Il Salice piangente è un albero che ama l'acqua: se ci si pensa infatti è frequente trovarlo in riva a laghi o fiumi. A differenza della gran parte degli alberi infatti, che, se hanno le radici in un suolo troppo umido, corrono il rischio di marcire, al salice fa bene un terreno ricco e rorido. Ha bisogno di molto spazio e profondità: non è buona norma ad esempio piantarlo troppo vicino ad un'abitazione, perchè potrebbe causare dei danni alle tubature sotterranee. Dunque la principale caratteristica da sapere su come coltivare un salice è che esso ha bisogno di essere innaffiato con molta frequenza. Si deve tenere presente anche che ama il sole e la luce: se lo si mette in una zona troppo ombrosa stenta a crescere. Quindi a maggior ragione l'irrigazione dovrà essere abbondante e costante durante tutto il corso dell'anno, ma specie in estate.

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Coltivazione Salice

pianta salix babylonica Normalmente, quando si pianta un salice piangente, non si ha troppa difficoltà a far sì che attecchisca. Anche la riproduzione, che avviene per talea, in genere è piuttosto semplice. Basta tagliare una piccola porzione di un ramo e piantarla in terra umida: in breve si vedranno i germogli. Questa operazione va fatta in aprile. Altro aspetto da ricordare su come coltivare il salice piangente, è che esso esiste sia in versione maschile che femminile. La pianta maschio fa fiori gialli e vaporosi; quella femmina produce delle piccole infiorescenze verde chiaro. Per il resto, le due piante però presentano la stessa estetica: tronco ampio, ma corto, chioma ovale e disordinata, con ciuffi che vanno verso il basso.


Malattie del salice piangente

salice Negli ultimi tempi l'uso dei salici piangenti in giardini e parchi è molto diminuito, perchè si tratta di un albero piuttosto fragile. Anche se attecchisce in fretta e facilmente, come si è detto, ha una vita piuttosto breve, e inoltre tende ad essere attaccato da malattie e parassiti. In particolar modo il salice piangente è soggetto ad ammalarsi di cancro e ruggine. Dunque usare antiparassitari o prodotti specifici è un altro accorgimento fondamentale su come coltivare un salice piangente.


Come coltivare il salice piangente: Potatura salice piangente

salice piangente Questa pianta è molto apprezzata per il suo particolare portamento e per la bellezza dei suoi rami che la rendono molto ornamentale; per questo motivo, di solito, è una pianta che non andrebbe potata, lasciandola crescere nel modo più naturale possibile.

Ovviamente, nel caso in cui i rami tendano ad invadere spazi eccessivi, è possibile intervenire con la loro potatura, avendo cura di non eccedere, procedendo con cautela, per evitare di rovinare la forma particolare della pianta.

Altri interventi di potatura risultano necessari quando la pianta viene colpita da parassiti e malattie, così da eliminare i rami colpiti. Anche il vento forte può essere un problema, in quanto può spezzare i rami; in questo caso è bene intervenire ad eliminarli per evitare che la pianta intera ne risenta. Non c'è un periodo specifico per intervenire con questa operazione, essa va messa in atto solo quando se ne riscontra la necessità.


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