La lavorazione del vetro

La lavorazione del vetro

Nelle vetrerie industriali, il vetro viene prodotto per stampaggio, cioè viene lasciato raffreddare sugli stampi dopo essere stato opportunamente ridotto ad una pellicola sottile dallo spessore omogeneo ed uniforme. La tecnica è molto simile alla colatura, che prevede l'uso di stampi in positivo che vengono rotti per recuperare l'anima in vetro ancora calda. Prima che si raffreddi eccessivamente, il manufatto viene raffinato ed eventualmente combinato con altri elementi prima di essere posto nuovamente in forno. La tecnica più conosciuta è quella della pasta vitrea soffiata, particolarmente famosa quella prodotta nelle vetrerie di Murano. Assistere alla lavorazione e alla creazione di un manufatto che segue, ancora oggi, regole e tecniche secolari, è indubbiamente un'esperienza straordinaria.
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Murrine e vetro di Murano

murano vetro La pasta vitrea prelevata dal forno con delle apposite cannelle forate, viene soffiata e mantenuta ad una temperatura costante per facilitarne l'espansione. E' richiesta una grandissima manualità e velocità nell'esecuzione perché l'errore si paga ricominciando il lavoro dall'inizio; se la pasta è troppo calda, non mantiene la forma e, se è lasciata troppo raffreddare, rende impossibile la decorazione e un'ulteriore manipolazione. Le Murrine venete sono formate con cannette sottilissime di vetro che vengono tagliate, composte e adagiate in speciali stampi in rame, per poi essere lasciate cuocere in forno caldissimo per un'intera notte. In questo modo le cannette si saldano e il vetro si solidifica in un unico pezzo. Pur non riuscendo in un laboratorio a creare una vera e propria fornace dove fondere il vetro, con una fiamma ossidrica e alcune cannette si possono impreziosire moltissimi oggetti rendendoli davvero unici.

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Vetro a piombo, in rame e mosaico vitreo

Vetrate e lampade possono trasformare un ambiente quando l'atmosfera è creata dalla luce che passa attraverso la trasparenza colorata del vetro. Non è un lavoro facile ma di grande pazienza e manualità. Il disegno viene ritagliato secondo lo schema ed riportato sul vetro. Ritagliati tutti i pezzi, si passa all'intelaiatura di ogni singolo frammento con un nastro di piombo o rame. L'ultima operazione, forse la più delicata, è la creazione ed il fissaggio del disegno, saldando ogni elemento e collegandolo a tutti gli altri. La lavorazione del vetro a lastre, per la realizzazione di un mosaico, è molto più semplice di quella con tessere. Si ritaglia il vetro seguendo lo schema e, assemblando poco alla volta i pezzi, si riesce sempre ad avere un'idea precisa del risultato. I singoli frammenti sono incollati al supporto col silicone e lasciato riposare per un intero giorno. Le piccole fughe sono riempite con la malta, una miscela formata da normale stucco per piastrelle, acqua e vinavil. Prima che la pasta asciughi completamente, si asporta l'eccesso con una spugna inumidita.


La lavorazione del vetro nei gioielli

lavorazione del vetro Non è difficile creare dei graziosi bijoux in vetro, anche se è necessario ed indispensabile disporre di un piccolo forno che raggiunge la temperatura di 880 gradi, ormai reperibile nelle grosse mesticherie che vendono attrezzi e materiale per la realizzazione di minuta oggettistica. Non occorrono molti altri attrezzi per questo simpatico bricolage: taglierina da vetro, guanti, maschera, pinze, lastrine di vetro colorato e terminali in metallo. Per facilitare l'asportazione del pezzo da lavorare, bisogna distribuire sul fondo del forno una particolare polvere, detta distaccante, che non si scioglie insieme al vetro. La temperatura è sufficiente per lavorare velocemente il pezzetto ed eventualmente saldarlo con altri. Solo dopo averlo lasciato completamente raffreddare può essere toccato a mani nude.




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