- In Casa
- Fai da te
- Arredamento
- Elettrodomestici
- Giardino
- Attrezzi
- Pareti solai
- Impianti
- Materiali
- Ecosostenibile
- Video
Le componenti principali di un impianto geotermico sono tre: un sistema di captazione del calore, una pompa di calore geotermica, un sistema di accumulo e distribuzione.
Per catturare il calore prodotto dalla terra, si utilizzano in genere delle tubature in polietilene, interrate nel terreno in verticale o in orizzontale. In questo secondo caso la profondità di penetrazione necessaria è minore e si aggira attorno ai due metri.Sulla scelta delle tubature e quindi del sisteme di captazione si giocano le principali differenze degli impianti geotermici in uso.Il cuore dell'impianto è costituito dalla pompa di calore, posizionata all'interno dell'edificio: ad essa compete il trasferimento del calore dal terreno (o dall'acqua) all'interno degli ambienti e l'inversione del ciclo in fase di raffreddamento.Per immagazzinare acqua calda per l'uso quotidiano, l'impianto richiede l'installazione di serbatoi ad accumulo. Al suo interno, l'acqua è riscaldata da serpentine che sono collegate ai generatori di calore.Grazie al serbatoio diventa quindi possibile integrare l'impianto geotermico con sistemi a energia solare o caldaie.Ad esempio, le performance migliori si registrano con "terminali di riscaldamento"a basse temperature, quali sono i pannelli radianti.Questo genere di impianto, molto diffuso nel Nord Europa e negli USA, rappresenta una valida alternativa al sistema di riscaldamento e condizionamento degli ambienti effettuato mediante sistemi tradizionali.
Esso funziona mediante una tecnologia sicura ed affidabile, capace di fornire in un unica struttura, la soluzione sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli edifici, siano essi abitazioni o esercizi commerciali.Le caratteristiche del geotermico sono tali da garantire notevoli vantaggi, alcuni immediati, altri (conseguenti all'ammortamento della spesa iniziale) apprezzabili nel medio periodo, ma comunque molto rilevanti.Tra i ritorni immediati è possibile annoverare:- la possibilità di sfruttare l'impianto sia per il riscaldamento, che per il raffreddamento- l'assenza di vincoli di manutenzione annuale, nonché di locali tecnici con caratteristiche di sicurezza imposte- la lunga durata dei componenti, di circa 20 - 30 anni- l'assenza di rischio di emissioni pericolose- l'uso di una fonte rinnovabile, che riduce le emissioni inquinantiLa costruzione di un impianto geotermico richiede, come è evidente, un investimento iniziale più elevato rispetto a quello richiesto dai sistemi tradizionali, ma si calcola che esso possa essere ammortizzato in 6 - 8 anni (le tempistiche si dimezzano in caso di ristrutturazione), grazie al notevole risparmio ottenuto in termini di costi di esercizio e mantenimento.
A partire dal settimo anno, si potrà quindi godere di un effettivo risparmio annuale del 60 - 70%, anche grazie alla completa indipendenza dal prezzo di gas e petrolio e dalle addizionali connesse.La convenienza aumenta se si considera la longevità degli impianti geotermici, la cui durata si attesta tra i 20 e 30 anni.Le importanti detrazioni fiscali riconosciute a chi si dota di impianti geotermici, rappresentano un valido incentivo, sia in caso di ristrutturazione che di prima costruzione.La Legge di stabilità 2014 ha prorogato la detrazione del 65% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2014, mentre per quelle relative al 2015, il vantaggio scende al 50%.
COMMENTI SULL' ARTICOLO