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Le componenti principali di un impianto geotermico sono tre: un sistema di captazione del calore, una pompa di calore geotermica, un sistema di accumulo e distribuzione.
Per catturare il calore prodotto dalla terra, si utilizzano in genere delle tubature in polietilene, interrate nel terreno in verticale o in orizzontale. In questo secondo caso la profondità di penetrazione necessaria è minore e si aggira attorno ai due metri.Sulla scelta delle tubature e quindi del sisteme di captazione si giocano le principali differenze degli impianti geotermici in uso.Il cuore dell'impianto è costituito dalla pompa di calore, posizionata all'interno dell'edificio: ad essa compete il trasferimento del calore dal terreno (o dall'acqua) all'interno degli ambienti e l'inversione del ciclo in fase di raffreddamento.Per immagazzinare acqua calda per l'uso quotidiano, l'impianto richiede l'installazione di serbatoi ad accumulo. Al suo interno, l'acqua è riscaldata da serpentine che sono collegate ai generatori di calore.Grazie al serbatoio diventa quindi possibile integrare l'impianto geotermico con sistemi a energia solare o caldaie.Ad esempio, le performance migliori si registrano con "terminali di riscaldamento"a basse temperature, quali sono i pannelli radianti. Questo genere di impianto, molto diffuso nel Nord Europa e negli USA, rappresenta una valida alternativa al sistema di riscaldamento e condizionamento degli ambienti effettuato mediante sistemi tradizionali.
La costruzione di un impianto geotermico richiede, come è evidente, un investimento iniziale più elevato rispetto a quello richiesto dai sistemi tradizionali, ma si calcola che esso possa essere ammortizzato in 6 - 8 anni (le tempistiche si dimezzano in caso di ristrutturazione), grazie al notevole risparmio ottenuto in termini di costi di esercizio e mantenimento.
A partire dal settimo anno, si potrà quindi godere di un effettivo risparmio annuale del 60 - 70%, anche grazie alla completa indipendenza dal prezzo di gas e petrolio e dalle addizionali connesse.La convenienza aumenta se si considera la longevità degli impianti geotermici, la cui durata si attesta tra i 20 e 30 anni.Le importanti detrazioni fiscali riconosciute a chi si dota di impianti geotermici, rappresentano un valido incentivo, sia in caso di ristrutturazione che di prima costruzione.La Legge di stabilità 2014 ha prorogato la detrazione del 65% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2014, mentre per quelle relative al 2015, il vantaggio scende al 50%.
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