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Dopo aver dato una breve descrizione al significato di energia geotermica e di cosa si tratta, vediamo ora come può essere prodotta. In realtà, poichè ogni campo geotermico è differente da un altro, le modalità di produzione di energia cambiano da zona a zona: infatti in alcuni campi geotermici vi sono grosse emissioni di vapori, in altre, invece, il calore resta 'nascosto' sottoterra ed ha poche espressioni in superficie. In assenza di emissione di vapore, una delle modalità più comuni per estrarre il calore è quello di iniettare acqua fredda ad alta pressione attraverso un pozzo creato apposta in modo tale che essa, penetrando nella zona calda della terra, si riscaldi e possa poi essere estratta, attraverso un altro pozzo, come acqua calda. Tale acqua viene poi convogliata tramite tubature nelle vicine aree industriali o, come ad esempio avviene in Islanda, essa viene utilizzata per il riscaldamento delle abitazioni. Uno scenario molto particolare, fatto di tubature per il trasporto di fluidi geotermici, è quello che si vede nell'area di Larderello, la più antica ed importante area geotermica utilizzata per la produzione di energia termica, meccanica ed elettrica.
Proprio Larderello, in Toscana, è uno dei campi geotermici più importanti della nostra penisola, anche se non è l'unico. Infatti, in Italia la geotermia è la fonte più utilizzata di energia pulita, seconda solo alla idroelettrica e rappresenta il 10% dell'energia proveniente dalle fonti rinnovabili. E con ampie possibilità di espansione, nonostante in molti ancora sentendo parlare di energia geotermica ignorino di cosa si tratta. La continua ricerca, in Italia e non solo, di fonti energetiche alternative che permettano anche di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra porta direttamente alla geotermia, soprattutto tenendo conto della particolare caratterizzazione geologica italiana, ricca di aree con un particolare gradiente geotermico ancora non sfruttato completamente. La maggior parte delle centrali geotermiche italiane sono situate in Toscana, dove oltre trenta impianti permettono di produrre una quantità di energia tale da soddisfare i bisogni di moltissime realtà industriali della regione. Altre aree ad elevato gradiente termico si trovano nel Lazio, in Campania ed in Sicilia, ma ancora non sono sfruttate adeguatamente, se non nel settore turistico.
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