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Come la potatura, la fioritura è una tecnica fondamentale per il bonsaista. Utilizzando materiali come allumino o rame è possibile impostare la forma e l’angolo dei rami. Innanzitutto bisogna iniziare con i rami principali e i rami spessi hanno bisogno di più spazi tra uno e l’altro. Provate a legare con un filo due rami di uguale spessore, bisogna, però, fare attenzione a lasciare un margine di spazio tra di essi. L’accorgimento è necessario per la crescita futura. Ci sono altre tecniche particolari per modificare la forma del tronco e dei rami, quali pesi e tiranti. Poi lavorando su radici, tronchi o rami morti è possibile creare effetti di antichità o di albero fulminato.
Normalmente, coltivare una propria pianta da soli è il metodo migliore e anche il più economico, tuttavia sono richiesti dai 3 ai 5 anni di tempo prima di educare una pianta a diventare un bonsai. Di conseguenza il metodo più veloce ma anche il più costoso sarebbe comprare un prebonsai per iniziare subito ad utilizzare le tecniche base. INSETTICIDA SISTEMICO PER PIANTE ORNAMENTALI "BASTINSECT" CONFEZIONE DA 20 BASTONCINI Prezzo: in offerta su Amazon a: 14€ |
A seconda delle proprie esigenze è importante scegliere una specie che si adatti alle proprie condizioni ambientali. In questo caso è preferibile scegliere piante non tropicali che riescono a resistere maggiormente ai climi freddi.
La frequenza dell’innaffiatura dipende da vari fattori, il clima, la specie e la dimensione. I bonsai hanno la tendenza nel seccare abbastanza facilmente, quindi scegliere il quantitativo d’acqua è necessario. Dato che gli alberi si trovano in vasi molto piccoli, anche la concimazione è molto importante. Si può usare sia concime liquido o solido, purché le dosi siano inferiori a quelle richieste dalle piante normali. Infine, l’albero si adatta molto all’ambiente in cui viene allevato, quindi spostarlo dall’interno o all’esterno o viceversa equivale ad ucciderlo. Allevare il bonsai nell’ambiente eterno è la scelta più difficile, in quel caso sono necessarie anche protezioni contro il gelo.Se questi sono gli stili classici, ne esistono degli altri molto più complessi, provenienti proprio dall'antica arte giapponese. E' molto difficile che una persona poco esperta riesca nella loro realizzazione, che è quasi esclusivamente praticata dai professionisti di questa arte. Tra di essi troviamo, ad esempio, lo stile Ishitsuki. E' uno stile davvero molto particolare, legato anche alla filosofia. Le radici dell'albero, in questo stile, infatti, crescono nella roccia, tra buche e crepe e non hanno molto spazio per assorbire il nutrimento per la loro crescita. Queste piante, quindi, non appaiono mai in piena salute, ma questo risultato è voluto perché esse devono rappresentare la lotta per la sopravvivenza. Un altro stile poco conosciuto è lo Sharimiki. In questo stile viene riprodotto manualmente un processo naturale molto comune nelle piante: il distacco della corteccia da alcune parti dell'albero. Per creare questi bonsai, la corteccia viene rimossa con un taglio preciso praticato con un coltello molto affilato. La zona viene poi trattate con solfato di calcio per renderla più bianca (processo che in natura avviene con l'azione dei raggi solari). Ma sono ancora tanti gli stili che potrebbero essere citati: l'Ikadabuki, o stile a zattera, il Seki-joju, ovvero il bonsai su roccia, lo Yose-ue, meglio noto come lo stile a bosco.
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