Come curare un bonsai di castagno

Cure bonsai castagno

I bonsai castagno, presenta un fusto spesso e compatto, dalle scanalature scure, foglie con nervature in evidenza di un colore verde intenso, leggermente dentellate e una chioma molto folta e vistosa, che tende ad allargarsi verso l’esterno. Il bonsai castagno, rappresenta una perfetta miniaturizzazione, conservando la dimensione naturale delle foglie e dei frutti avvolti in corposi ricci. Lo studio delle proporzioni, sarà necessario per realizzare artisticamente la miniaturizzazione dell’albero, che in qualità di bonsai, potrà essere considerato una riduzione di scala. Oltre all’estetica intesa in senso stretto, il bonsai, conserva del castagno-madre, tutte le caratteristiche fisiologiche, che a loro volta si legano a diverse pratiche colturali necessarie alla sua sopravvivenza. Predilige un clima mite e fresco, con una costante esposizione al sole. E’ un albero autunnale, sia nella fattezza delle esigenze fisiologiche, sia nella poetica della sua esteticità, malinconica, come la stagione autunnale. Il terreno migliore per piantare il bonsai castagno, è un terreno molto morbido, soffice e fresco. Le cure necessarie per salvaguardare la sopravvivenza di questa particolare specie di albero, sono le classiche pratiche colturali, alle quali si aggiungono interventi necessari, relativi alle particolari patologie da cui il castagno potrebbe essere affetto.
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Bonsai castagno pratiche colturali

castagno Il castagno è affetto da diverse patologie, che possono determinare l’arresto del ciclo vegetativo. Alcune cause, si legano a mancanza di costanti pratiche colturali necessarie, o a agenti incontrollati, come l’attacco di insetti. Batteri, parassiti e insetti, rappresentano i principali nemici di questo piccolo albero: l’attacco, avviene depositando le uova all’interno delle gemme: quando le uova sono mature e pronte a schiudersi e succhiare il nettare dalle foglie. Per nutrirsi infatti, larve ed insetti, praticano dei fori sulle foglie e sui fiori, provocandone il conseguente appassimento. Alcuni insetti, provenienti da regioni esterne, trovano nel nuovo ecosistema terreno fertile per la loro colonizzazione, per cui, tendono a colonizzare le piante, in modo del tutto incontrastato. I parassiti e i batteri, cosi come alcuni tipi di insetti considerati “comuni”, possono invece essere eliminati con l’utilizzo di anticrittogramici, di antibatterici e spray antifungini. Questi prodotti, estremamente efficaci, rappresentano il giro di boa, ovvero, la soluzione ultima volta a favorire la guarigione della pianta.

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    Concimazione e rinvaso bonsai

    bonsai di castagno Le misure preventive, sono rappresentate dalle pratiche colturali: le innaffiature, vanno effettuate con regolarità, poiché il castagno necessita di molta acqua, ma come tutti i vegetali, teme i ristagni idrici che potrebbero favorire l’attacco di muffe. Prima di eseguire l’operazione, sarà preferibile controllare attentamente il terreno: se questo si presenta perfettamente asciutto, l’irrigazione potrà essere effettuata. Il dosaggio dell’acqua va controllato con molta attenzione, poiché il castagno teme gli eccessi d’acqua. Durante la stagione estiva, le innaffiature andranno incrementate, con una media di una volta al giorno; di contro, nel periodo invernale, le irrigazioni, dovranno diminuire, fino a raggiungere una media di una volta a settimana. Dalla primavera all’autunno, vengono eseguite operazioni di concimazione, che aiutano a favorire lo sviluppo vegetativo delle foglie e dei fiori. Il concime va diluito nell’acqua utilizzata per le innaffiature, cosi che le sostanze nutrienti, possano distribuirsi e amalgamarsi con il terreno.


    Come curare un bonsai di castagno: Potatura e applicazione fili

    fili e pesi Potatura, applicazione di fili e pesi, e rinvaso, sono le operazioni che vengono effettuate affinchè la pianta conservi nel tempo la sua postura, senza perdere la capacità di avviare un nuovo ciclo vegetativo. Il bonsai, è un albero in miniatura, che si trova ad essere costretto in uno spazio minimo, che è quello del vaso, che spesso impedisce una crescita fluida della pianta stessa. L’applicazione di fili e pesi, interessa i rami giovani, che indirizzano nel tempo, tutto l’andamento della pianta. Il rinvaso invece, viene eseguito inizialmente ogni anno, cosi da eliminar tutte le radici vecchie per favorire lo sviluppo di quelle nuove; quando il bonsai avrà raggiunto la soglia dell’età adulta, il rinvaso, potrà essere effettuato con ogni tre o quattro anni, per sostituire il terreno.


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