Coltivazione del radicchio
Il radicchio, è una tipologia di Cicoria, appartenente alla famiglia delle Compositae: le sue origini fanno capo al lontano millecinquecento. La pianta veniva coltivata inizialmente nell’Europa meridionale poi nell’Italia del Nord. Viene distinto in radicchio rosso, e radicchio a foglia verde: il primo, contiene una serie di elementi, che favoriscono la protezione delle pareti del cuore, preservandolo dall’invecchiamento. Il radicchio verde, possiede proprietà digestive, e favorisce la regolarizzazione delle funzioni intestinali. Il radicchio, contiene inoltre uno spiccato quantitativo di acido folico, di potassio e di calcio, elementi necessari a regolarizzare la pressione alta, le patologie ossee, e la gravidanza. Tutte queste proprietà benefiche, tendono ad associarsi ad una scarsità di calorie: il fattore leggerezza, gioca un ruolo fondamentale nella dinamica di scelta di alimenti da inserire in una dieta equilibrata e sana. Il radicchio, è una pianta che predilige un clima fresco, tendenzialmente umido e piovoso: è perfettamente resistente ai periodi freddi, cosi come alla siccità, infatti non richiede particolari condizioni climatiche per la sua coltivazione. Le modeste esigenze di questa pianta, associate alle sue numerose proprietà, hanno aumentato, nel tempo, la parabola della sua diffusione, fino a toccare picchi massimi di distribuzione, in diversi punti del globo. L’adattabilità del radicchio, si palesa anche nel suo attecchire in diverse tipologie di condizioni: il radicchio, si adatta a terreni diversi, ma predilige quelli morbidi, freschi e perfettamente drenati. Come la maggior parte delle piante, il radicchio teme i ristagni idrici, principale causa di patologie quali muffe, funghi e necrosi della pianta. Prima della semina, il terreno, va liberato dalle erbe infestanti, va pulito e vangato, così da favorirne l’ossigenazione. Il radicchio, segue benissimo altre tipologie di verdure ed ortaggi, infatti può seguire patate, carote, fragole, sedano, spinaci. Di contro, è preferibile non seminare suddetta verdura per due anni di seguito, nello stesso terreno, soprattutto, li dove sono stati seminati i precedenza ortaggi appartenenti alla stessa categoria del radicchio, come i carciofi e le insalate. Il periodo della semina, coincide solitamente con l’inizio dell’estate, dunque tra giugno e luglio, poiché le prime foglie, inizieranno a spuntare durante l’autunno. Una volta spuntate le prime foglie, va eseguita un’operazione di diradamento, utile ad eliminare tutte le piantine deboli, non inclini ad uno sviluppo rigoglioso. Per favorire una crescita sana di tutte le piante, è preferibile lasciare un margine di spazio pari a circa trenta centimetri, cosi che le piante possano affondare le loro radici senza intrecciarsi o accavallarsi durante la fioritura. Il terreno, dopo la semina e dopo il diradamento, necessita di una concimazione, che deve avvenire ogni mese circa: il terreno va cosparso di azoto, e va protetto con eventuali pacciamature, se il clima è particolarmente altalenante. L’innaffiatura è l’operazione più importante in relazione ad un corretto sviluppo della pianta: il terreno va mantenuto costantemente umido, ma l’irrigazione non deve creare ristagni idrici: è questo tipo di fenomeno che causa l’attacco di larve che rosicchiano le foglie, rendendo poi la piantina non commestibile, cosi come gli afidi ed i funghi che determinano l’insorgere delle muffe che imbiancano e danneggiano la pianta. La regola è sempre irrigare il terreno con costanza, senza però insistere con il quantitativo d’acqua, e con la frequenza delle volte in cui vengono effettuate le innaffiature. Il radicchio viene solitamente coltivato in orto, o in terra, ma come pianta si presta molto bene anche alla coltivazione in vaso, per il fai da te: in questo caso, però è bene scegliere dei vasi bassi, non profondi, che vanno vangati e miscelati per bene, prima della semina; l’esposizione al sole, deve essere costante, e le irrigazioni devono essere meno frequenti, essendo il terreno del vaso, meno idoneo ad un assorbimento immediato.
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