Coltivare carote
Le carote sono ortaggi preziosi: hanno una forma allungata, simile ad un cono, che termina in una punta, compatte e dure, di un arancio intenso, e dal sapore delicato e gradevole. Le carote si sposano con sapori diversi, insaporiscono, regalano la loro dolce fragranza, accompagnano ed impreziosiscono diversi piatti. Sono commestibili crude e fresche, o cotte e preparate. Le carote possono essere tagliuzzate e lasciate soffriggere nell’olio per dare sapore a salse di diverso genere, alle carni e per snervare il sapore forte del pesce. Sono un ottimo contorno, e una forma decorativa d’eccezione. Contengono beta carotene, una sostanza che favorisce l’aumento della produzione di melanina; contiene inoltre vitamina A, infatti il consumo di carote è particolarmente indicato per acuire la vista. E’ un ortaggio leggero, ricco d’acqua e Sali minerali, che contrasta l’attacco dei radicali liberi che determinano l’invecchiamento cellulare. Le numerose proprietà delle carote, ne hanno favorito la diffusione e la coltivazione anche in vaso e nell’orto oltre che in terra. Le esigenze relative alle pratiche colturali delle carote, hanno un comune denominatore con quelle di altri ortaggi. Il terreno, in primis, deve essere ben drenante: va dunque preparato, miscelato e composto da una serie di elementi diversi, che favoriscono l’assorbimento dell’acqua, tra questi la sabbia, la torba, la ghiaia. La scelta della tipologia di materiale, tende a variare a seconda delle scelta relativa alla coltivazione: in terra, le carote avranno bisogno di torba, in vaso di ghiaia e sabbia, ad esempio. Il terreno va vangato prima della semina, ad una profondità di circa cinquanta centimetri, cosi da consentire alle radici di affondare nel terreno e di assorbire tutte le sostanze di nutrimento. Il terreno infatti va accuratamente vangato e concimato da stallatico maturo, elemento che favorisce la fertilizzazione. Il clima adatto alla coltivazione delle carote, è un clima mediterraneo, soleggiato e mite, non eccessivamente piovoso, privo di sbalzi termici, dove le gelate sono rare, cosi come l’afa. Se le carote vengono piantate in terra, i solchi scavati, dovranno distanziarsi di diversi centimetri, cosi da evitare accavallamenti. Per la coltivazione in vaso, va scelta una specie di carota piccola, mentre le specie più grosse e voluminose, vanno preferibilmente messe a dimora in terra. Le carote germogliano solitamente in primavera, tra aprile e maggio, fino alla fine dell’estate: quando spuntano le prime piantine, va eseguita la prima operazione di diradamento, che si esegue per eliminare le piantine più deboli, favorendo cosi la crescita di quelle più rigogliose. L’irrigazione è una pratica colturale fondamentale, che va eseguita costantemente, ma solo se il terreno è perfettamente asciutto. L’abbondanza di acqua, determina ristagno, che è la causa principale dell’attacco di insetti, parassiti e larve, che si nutrono della linfa della pianta. Per favorire la crescita della carote, sono necessarie attenzioni inerenti alle pratiche colturali, tra cui la rincalzatura, che consiste nell’aggiunta di terriccio, che serve a proteggere la piantina stessa. Per riuscire ad ottenere un cospicuo raccolto, si può scegliere di effettuare la semina scalare: quando una parte delle carote viene raccolta, si potrà provvedere con una seconda semina, che produrrà altre carote in un terreno già pronto e completamente fertile. Una volta raccolte, le carote, dovranno essere sistemate in un luogo fresco, e poi dovranno essere lavate e asciugate e conservate in frigo. Se il terreno è stato vangato, ossigenato e coltivato accuratamente, non saranno necessari interventi di concimazione. Le carote possono essere attaccate da patologie come il marciume e l’alternariosi; sono moltissimi anche gli insetti e le specie di funghi e parassiti che possono nutrirsi della carota. Se la coltivazione viene effettuata in vaso, si praticano circa cinque o sei buche, all’interno dei quali verranno sistemati i semi.
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