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Come si diceva, in natura esistono molte specie diverse di peperoncino, che quindi richiedono ognuna delle particolari accortezze al momento della semina e della crescita. Esistono però delle regole che in linea di massima sono valide per tutte. Si deve tener presente che la pianta del peperoncino è originaria di zone calde e umide, quindi in climi più freddi bisogna fare molta attenzione a far sì che abbiano sempre la giusta temperatura. Questo è il motivo per cui è maggiormente diffuso nel sud Italia, dove il clima è più mite e si presta meglio alla coltivazione del peperoncino.
Si deve sempre aver cura di tenere i vasi in un luogo riparato e assolato, e comunque caldo: in poco tempo spunteranno i primi germogli. In questo periodo il peperoncino deve essere annaffiato abbondantemente e con frequenza; si può cominciare a diradare un po' l'uso di acqua quando spuntano i primi fiori e si avvicina quindi il momento della maturazione del frutto. Quando la pianta è adulta può sopravvivere anche a temperature di 15 gradi la notte, anche se dipende dalla specie prescelta. E dalla specie dipende anche il momento della raccolta: il segnale infatti è la colorazione del frutto. Alcuni, come l'Habanero, diventano completamente rossi, altri gialli, e così via. Per la raccolta, si deve assolutamente avere cura di indossare guanti e di non toccarsi gli occhi per nessun motivo. I peperoncini possono essere consumati freschi, usati per preparare un olio piccante, o lasciati ad essiccare in un luogo ventilato e non umido, per non farli marcire.
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