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L’art. 7 del D.P.R., quindi, è volto a consentire di individuare i parametri in base ai quali una unità immobiliare viene attribuita ad una determinata classe catastale. Essi sono legati alle caratteristiche urbane e ambientali del territorio in cui insiste l’immobile, quindi estrinseche allo stesso, nonché al grado di vetustà, di rifinitura e, in generale, alle caratteristiche costruttive dell’edificio. Anche la consistenza, intesa come somma della superficie immobiliare, decreta l’assegnazione ad una determinata classe. Non ultimo, nell’attribuzione dell'edificio ad una classe catastale, giocano un ruolo cruciale le peculiarità del mercato immobiliare. Può accadere, quindi, che unità locali delle stesse dimensioni e con le stesse caratteristiche costruttive situate in territori differenti vengano attribuite a classi differenti.
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L’attribuzione di un immobile ad una classe catastale da un lato concorre a quantificarne la consistenza patrimoniale, dall’altro designa la capacità reddituale del contribuente proprietario dell’immobile e, di conseguenza, la misura in cui lo stesso deve concorrere al pagamento delle imposte. In particolare, ad ogni immobile appartenente alle diverse classi è attribuita una rendita catastale da cui si ottiene, attraverso un coefficiente moltiplicatore, il valore catastale che rappresenta la base imponibile per i calcolo delle imposte patrimoniali. Il coefficiente moltiplicatore è pari a 100 volte per tutte le tipologie di abitazione, per i locali ad uso collettivo, per quelli commerciali e artigianali ad esclusione dei negozi; 50 volte per gli uffici e gli immobili a destinazione speciale; 34 volte per negozi e botteghe e gli immobili a destinazione particolare.
I presupposti per l’attribuzione di un immobile ad una classe catastale risiedono nella denuncia al Catasto da parte del proprietario, da effettuarsi entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello nel quale l’immobile diventa utilizzabile per l’uso a cui è destinato. A seguito della denuncia, l’immobile viene censito attraverso l’attribuzione ad una determinata categoria e, all’interno di essa, ad una classe. I dati dell’accatastamento, nonché quelli della rendita catastale determinata dai tecnici degli uffici e soggetta ad aggiornamenti periodici, vengono comunicati al proprietario che può presentare ricorso entro 60 giorni dalla notifica. Tutti i dati necessari per desumere la classe di appartenenza di un immobile sono desumibili dalla voltura catastale che può essere richiesta agli uffici del Territorio in cui insiste l’immobile anche attraverso una procedura on line.
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