Abusi edilizi: esempi e condanne

Abusi edilizi: esempi e condanne nel nostro paese

Abusi edilizi: esempi e condanne non mancano di certo in Italia, un paese ove il fenomeno della costruzione abusiva di immobili è sempre di proporzioni allarmanti. Il dibattito in questione è del resto vecchio di decenni e anche la politica ha contribuito ad alimentarlo, con un atteggiamento spesso troppo clemente che ha avuto come conseguenza un dilatarsi del fenomeno a livelli allarmanti. Basti pensare ad esempio a quanto successo alle pendici del Vesuvio, nel Parco di Veio e Roma oppure nella Valle dei Templi di Agrigento, con case e capannoni costruiti in maniera abusiva in zone spesso di grande pregio. Un fenomeno che è stato spesso etichettato come derivante da necessità, ma che non sempre è tale, se solo si considerano i casi eclatanti che hanno visto protagonisti i cosiddetti ecomostri nel corso degli ultimi decenni.
Gli abusi edilizi sono purtroppo una consuetudine molto diffusa

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Abusi edilizi, il clamoroso caso di Punta Perotti

L'abusivismo edilizio può essere spesso dettato dalla necessitàAbusi edilizi: esempi e condanne nel nostro paese sono molti e tra di essi spicca quello di Punta Perotti. Il caso fu originato dalla costruzione di un complesso immobiliare su una delle parti più suggestive del lungomare di Bari, edificato nel 1995. Nonostante lo stesso PRG del capoluogo pugliese prevedesse l'edificabilità dell'area, il modo in cui fu costruito il complesso, subito etichettato come ecomostro, portò il caso all'attenzione della magistratura. Ne derivò il sequestro preventivo, disposto con la motivazione del danno arrecato ad una zona protetta. Nel 2006 l'immobile fu quindi abbattuto su ordinanza del sindaco di Bari, Michele Emiliano, provocando un ricorso europeo da parte delle imprese interessate. Il ricorso ha poi dato ragione ai costruttori, condannando lo stato italiano a pagare quarantanove milioni di euro agli stessi.

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    Il caso dell'Hotel Fuenti, sulla Costiera Amalfitana

    L'abusivismo edilizio è spesso favorito dal'atteggiamento delle istituzioni Il termine ecomostro è ormai diventato di largo uso. Pochi sanno però che esso fu coniato da Legambiente per un caso particolare, quello riguardante l'Hotel Fuenti, costruito a Vietri sul Mare, uno dei tratti più belli della Costiera Amalfitana. L'edificio divenne subito noto come il Mostro di Fuenti, e bollato da Antonio Cederna con parole di fuoco. Costruito nel 1968, dette luogo alla distruzione di una zona di scogliera pure protetta da vincoli ambientali. Proprio la differenza tra il progetto originario e la costruzione effettiva, portò poi al suo sequestro e all'abbattimento, arrivato solo nel 1999, dopo un procedimento giudiziario molto lungo. Un abbattimento che però fu soltanto parziale e come tale oggetto di larghe critiche da parte di residenti e associazioni ambientaliste.


    I condoni edilizi, una pratica molto diffusa in Italia

    Gli abusi edilizi hanno spesso effetti drammatici sul paesaggio urbano A favorire molto spesso gli abusi edilizi è anche il lassismo istituzionale. Al riguardo basterebbe ricordare che il nostro paese è stato teatro di ben tre condoni edilizi soltanto nel corso degli ultimi trent'anni. Il primo fu varato dal governo guidato da Bettino Craxi, mentre gli altri due sono stati varati da Silvio Berlusconi. La motivazione principale alla base dei contestati provvedimenti sarebbe la necessità di sanare la situazione preesistente, prima di poter dare vita ad una maggiore severità in tema di costruzioni edilizie. All'atto pratico, però, il risultato di questi atti di governo è stato un aumento del fenomeno, tanto da spingere molti cittadini a costruire in tutta fretta immobili da far rientrare nella sanatoria.




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