malattie piante grasse
Le piante grasse, anche apostrofate come succulente, si differenziano dalle altre tipologie di piante, per una serie di caratteristiche peculiari. Le piante grasse, crescono in ambienti desertici, dove il clima determina una naturale selezione vegetale e animale: le succulente hanno radici corpose, in grado di accumulare grandi riserve d’acqua, riserve che favoriscono la sopravvivenza di queste piante, anche in condizioni di lunga siccità. La prima distinzione tra le succulente e le altre tipologie di piante, è la capacità di adattamento ad un ambiente particolarmente ostile, e lo scarso quantitativo d’acqua necessario alla sopravvivenza. Le patologie relative a questa categoria di piante, si legano dunque all’equilibrio delle pratiche colturali essenziali, quali potature, innaffiature, rinvasi, adattamento agli spazi, agli ambienti, al clima. Le piante grasse, infatti, sono vittime dell’attacco di insetti, ragnetti rossi, cocciniglie, afidi, batteri e parassiti, il cui attacco, però, è sempre e comunque legato ad errori relativi alle pratiche colturali di cui le piante necessitano. I ristagni idrici, causano un sovraccarico alle radici, che tendono a gonfiarsi in modo eccessivo, non essendo più in grado di accumulare riserve. Il fusto stesso, si indebolisce, diventa esili e manifestano la sua alterazione anche nella stessa colorazione. Il freddo eccessivo, invece, indebolisce la parte aerea della pianta, portando alla formazione di microfessure, che determinano la morte della pianta. Se le piante si indeboliscono, sono maggiormente inclini all’attacco di funghi e batteri di ogni tipo; quando una pianta si ammala, inevitabilmente, si avvia al suo declino. Per salvaguardare il benessere delle piante grasse, è necessario riconoscere i segnali che queste manifestano, per riconoscere il tipo di patologia e scegliere la cura migliore. L’osservazione è la tecnica che favorisce la comprensione del fenomeno in atto: le foglie sono il primo elemento da valutare; esse possono presentare macchie giallastre, o tendenti al bianco, o possono palesare rachitismo. Le due sintomatologie, sono notevolmente diverse, e richiamano patologie differenti, causate da problematiche ancor diverse. Se le foglie delle succulente, si presentano macchiate, la pianta è in sofferenza a causa del marciume radicale che si sta diffondendo. Il marciume radicale è sempre causato da un ristagno idrico, e dunque da un’errata pratica colturale. In questo caso, bisognerà in primis sospendere le innaffiature e poi esporre la pianta al sole, cercando di eliminare le foglie particolarmente compromesse. Se invece le foglie delle piante grasse tendono a rinsecchirsi, la pianta necessita di sole e di nutrimento: anche in questo caso, la causa è un’errata pratica colturale. Bisognerà esporre la pianta al sole, e bisognerà nutrirla dal terreno con Sali minerali quali zinco, potassio, azoto, magnesio. Le piante grasse, possono essere curate anche con un fungicida sistemico, quindi con prodotti che possono essere utilizzati specificatamente sulle piante prima che queste vengano attaccate da batteri e insetti o parassiti di qualsivoglia genere. Solitamente gli antiparassitari possono essere miscelati ad acqua, ma non vanno usati troppo spesso, poiché possono danneggiare la pianta, bloccandone le naturali funzioni. Se la pianta viene attaccata da una patologia, è necessario in primis cercare di rimuovere la causa, e poi provvedere con le dovute cure. Nella maggior parte dei casi, le piante grasse, tendono ad ammalarsi a causa dei ristagni: questo fenomeno oltre che per l’abbondanza d’acqua, può essere causato da un mancato assorbimento del terreno, se questo non presenta le caratteristiche adatte ad essere drenante. Il rinvaso, dunque va effettuato ogni anno o ogni due, ed il terreno va scelto, miscelandolo sempre a ghiaia e sabbia. Questi piccoli accorgimenti, allungano la vita delle succulente, evitando la contrazione di spiacevoli malattie fungine, muffe, marciume, e altri danni causati dall’attacco di insetti.
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