danni da mosca bianca
La mosca bianca, è un insetto apostrofato come fitofago, che attacca diversi tipi di piante, nutrendosi della linfa vitale effettuando delle leggere forature sulle pagine delle foglie, che tendono a deteriorarsi a causa della possibile infiltrazione di batteri. Per la sua spiccata capacità di attaccare la linfa vitale delle piante, privandole del nutrimento, la mosca bianca viene considerata uno dei parassiti più pericolosi per le piante ornamentali e quelle da orto. A questa categoria, appartengono una serie di altri insetti, gli aleurodidi, parassiti diffusi in tutte le aree geografiche del mondo, in particolare di quelle tropicali, che perforando le foglie, favoriscono attacchi virali e batterici, ai quali la pianta potrebbe non resistere. La mosca bianca, predilige sia coltivazioni all’aperto che coltivazioni in serra. In una fase iniziale della loro stessa diffusione, le piante le mosche bianche erano parassiti olifagi, ovvero tendevano ad attaccare determinate specie di piante, questo insetto con il passare del tempo, è diventato polifago di tutte le angiosperme. Ovvero delle piante in fiore, che rappresentano una percentuale altissima di piante. La mosca bianca, ha dimensioni molto piccole, circa due millimetri, di colore giallo con le ali bianche, molto somigliante alla mosca nera classica, infatti è da questa che prende il nome, per la stretta somiglianza, ma essa non appartiene alla categoria degli insetti, ma a quella degli afidi e parassiti. Allo stato embrionale, la mosca bianca si presenta come un insetto, la neanide, di piccolissime dimensioni, che ha zampette molto piccole e il corpo completamente trasparente. La neanide, è difficilmente individuabile, proprio a causa della sua trasparenza: la loro presenza può essere individuata dagli stessi fori presenti sulle pagine delle foglie che ne testimoniano la presenza. Nel loro aspetto da larve, somigliano molto alle cocciniglie, ma essendo chiare e molto piccole, vengono difficilmente individuate, se non dai danni che possono provocare alla pianta. Le piante infestate dalle mosche bianche sono diverse: gli agrumi, la salvia, il rosmarino, l’olivo, il rododendro, le primule, i crisantemi, pomodori e cetrioli, dunque sia piante ornamentali, che alberi e piante da orto. Le mosche bianche possono attaccare sia le piante all’aperto, che le piante in serra. Le mosche bianche provenienti dalle zone sub-tropicali, sono considerate le più pericolose, in quanto tendono ad aggredire numerose specie di piante, già allo stato di larve. Inoltre queste non risultano essere facilmente individuabili e resistono notevolmente agli antiparassitari. Questa resistenza, impedisce di poterle eliminare prima che si sviluppino e moltiplichino per diventare insetti adulti. Queste mosche bianche attaccano le piante che resistono ad un clima notevolmente caldo come gli agrumi. I danni visibili causati dalla mosca bianca, sono il deperimento della pianta: in realtà, le larve e gli insetti adulti, non bucano visibilmente la pagina delle foglie, che rimangono ben distese, e non si seccano né si accartocciano; solo a seguito di un determinato periodo esse tendono a mostrare macchie gialle e scure, segno che la pianta è stata abbondantemente attaccata. Quando la mosca colpisce una pianta, tende poi di conseguenza a produrre la melata, una sostanza biancastra gelatinosa, che viene depositata sulle foglie: questa sostanza attira moltissimo altri insetti oltre che funghi che possono aggredire ulteriormente la pianta, che accelera il suo processo di deterioramento. La mosca bianca favorisce dunque il deterioramento della pianta: è molto difficile combatterla, considerato che le larve, come sottolineato sopra, sono molto resistenti, ma gli insetti adulti possono essere combattuti con dei fitofarmaci o anche con altri insetti che creano fastidi alla mosca bianca provocandone l’eliminazione. La soluzione ideale, sarebbe la prevenzione: le mosche bianche temono il clima umido e ventilato, per cui in una serra ad esempio, si può creare una condizione climatica che non ne faciliti l’attacco.
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