Coleotteri e piante
I coleotteri, sono insetti, appartenenti al genere dei parassiti: ne esistono circa trecentocinquantamila specie diverse, a loro volta rappruggate in più di centocinquanta famiglie, di cui venti sono state ufficialmente riconosciute e studiate dagli specializzati in entomologia. I coleotteri tendono a distinguersi proprio in relazione alla specie di appartenenza: le differenze sostanziali sono inerenti alla modalità di riproduzione, alla loro conformazione, alla nutrizione e alla tipologia di attacco. Essi vengono distinti in polifaghi, xilofaghi e fitofaghi: i coleotteri appartenenti all'ultima categoria, sono quelli che si nutrono delle piante, comportando come conseguenza l'appassire della stessa. Sempre alla categoria dei coleotteri, appartengono insetti non dannosi per le piante, come la coccinella, che invece tende a favorire il ciclo biologico. A livello fisico, i coleotteri, hanno il corpo sezionabile in due parti differenti, ovvero, capo, addome e torace. La maggior parte di questi insetti parassiti, sono dotati di piccole ali, che favoriscono gli spostamenti; altri tipi di coleotteri pur non avendo a disposizione l'armamento per il volo, hanno con il tempo sviluppato una modalità di adattamento all'ambiente circostante; alcuni sono dotati di antenne, per esempio. I coleotteri si differenziano per la forma degli occhi ed hanno un esoscheletro, da cui spuntano le ali, che li protegge. La grandezza di questi insetti tende a variare in relazione alla tipologia di specie: alcuni sono molto piccoli, ma comunque visibili ad occhio nudo, molti altri, possono raggiungere anche i venti centimetri circa, e sono questi quelli maggiormente dannosi nella fase di attacco al sistema vegetale. A parte rarissime eccezioni, i coleotteri risultano essere pericolosi e sporchi: alcune specie si nutrono di animali in decomposizione o di escrementi, altri ancora, si nutrono di piante. In ogni caso, sono animali pericolosi, che tendono a distruggere e non a supportare l'equilibrio biologico della natura. I coleotteri sono comparsi sulla Terra dall'epoca Paleozoica, per cui sono da annoverare tra le specie più antiche e più numerose mai esistite. Essi si sono adattati a diverse zone della terra, in relazione alle esigenze nutritive, e ad oggi possono essere trovati in qualunque punto del pianeta, ad eccezione dei Poli, dove non esiste nessun tipo di vegetazione che si adatti alla sopravvivenza di questi insetti. I coleotteri, si riproducono deponendo le uova: queste vengono poste sottoterra dalla femmina del coleottero: solitamente si vedono poiché sono molte. Quando le uova si schiudono, fuoriescono le larve, che sono bianche come le uova e molto aggressive con le piante. Prima di formarsi del tutto, e diventare coleotteri a tutti gli effetti, le larve assumono una formazione intermedia, che viene denominata “pupa”: in questo stadio, l'insetto è fermo, e non ha ali, quindi assume un comportamento diverso, rispetto a quello che assume generalmente quando è del tutto formato. I carabidi e scarabeidi, sono specie di coleotteri che hanno l'abitudine di nutrirsi di sterco e che hanno una conformazione anatomica particolare, infatti essi hanno l'esoscheletro rosso, e delle antenne, per cui sono distinguibili ampiamente dagli altri coleotteri. Gli elateridi, i crisomelidi, gli scolitidi, e tanti altri, si nutrono della pianta. I sintomi sono sempre uguali: la pinta secca, le foglie cadono ed i fiori appassiscono, se invece vengono attaccate le radici dalle larve, la pianta non germoglia affatto e poi muore. Il loro attacco può essere evitato con del fertilizzante e con la pacciamatura del terreno. Se l'attacco è in corso, si dovranno scegliere degli insetticidi specifici che possono essere in polvere o liquidi anche. Ovviamente se la pianta è completamente danneggiata, bisognerà estirparla, per evitare poi il contagio, bruciando anche il terreno che sta intorno ed utilizzando comunque degli antiparassitari. Le piante vanno assolutamente tutelate dalla pericolosità dei danni di questi insetti.
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