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Prima di passare alla correzione del terreno argilloso, si può effettuare una prova di filtraggio per determinare la sua capacità drenante. Occorre scavare una buca profonda circa 60 cm e larga 30 cm, quindi riempirla d'acqua ed aspettare che venga assorbita completamente. Si riempie poi una seconda volta e si misura il tempo necessario perché venga nuovamente assorbita. Se ci vogliono 12 ore, sarà possibile coltivare tutte le piante che hanno bisogno di un buon drenaggio. Se ci vogliono tra 12 e 24 ore, si potranno piantare colture che tollerano i terreni argillosi e pesanti. Se, infine, occorrono più di 24 ore perché l'acqua sia totalmente drenata, sarà possibile impiantare solo quegli alberi che sopportano alluvioni occasionali. Come già spiegato, comunque, è possibile intervenire rendendo il terreno pesante più permeabile. È consigliabile, inoltre, evitare irrigazioni troppo abbondanti in presenza di suolo molto compatto.
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Il terreno argilloso è generalmente troppo alcalino e c'è quindi bisogno di renderlo più acido, abbassando il suo pH. Questo si ottiene aggiungendo sostanze organiche come letame e compost o praticando il sovescio. In questo modo si migliora la struttura del terreno che diviene meno pesante e più drenante. Inoltre, si arricchisce la terra di elementi nutritivi e si favorisce lo sviluppo dei microrganismi utili alla fertilità, alla disponibilità dei nutrienti ed alla salute delle piante. La sabbia da costruzione è molto indicata per rendere meno compatto il terreno argilloso. Il gesso è adatto a suoli con alta concentrazione di sale. Entrambi incrementano la permeabilità formando sacche d'aria che rompono le particelle di argilla. È consigliabile utilizzare in parti uguali materiale organico e sabbia, mescolando in profondità nel terreno. L'aggiunta di ammoniaca, zolfo o solfato di ferro contribuisce ad aumentare l'acidità.
Per sistemare un terreno argilloso è necessario lavorarlo di frequente poiché così si permette alla pioggia e ad altri agenti atmosferici di migliorarlo. Persino il gelo è utile per tale scopo, infatti, facendo congelare l'acqua del suolo, e quindi aumentandone il volume, consente un'azione meccanica che rende la terra più porosa e meno pesante. Il dissodamento del terreno richiede una vangatura profonda minimo 20 cm. Occorre superare di alcuni metri la larghezza di coltivazione, così le radici della pianta avranno lo spazio per crescere, altrimenti incontrando la zona argillosa circostante si ripiegherebbero su se stesse tornando sul terreno corretto. Questo rovinerebbe il pane radicale. Bisogna evitare di lavorare la terra quando è ancora umida ma attendere che sia asciutta. L'argilla umida, essendo meno compatta, renderebbe l'intervento più difficile.
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