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Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra analisi in materia di tecniche di semina, una riflessione la nostra per altro anche abbastanza sintetica ad onor del vero ma che ci auguriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiara ed esauriente per tutti coloro che ci leggono. A conti fatti, quando si parla di tecniche di semina, una prima distinzione ci appare d’obbligo: le tecniche di semina sono quelle che avvengono manualmente oppure quelle che si basano su segni sul terreno precedentemente solcati. Grosse distinzioni a ben guardare non ve ne sono anche se il nostro consigli è quello di rastrellare e preparare il terreno prima di passare alla semina soprattutto per i meno esperti.
Alcune considerazioni di base che è utile prendere in esame nell’ambito del nostro discorso in tema di tecniche di semina sono quelli che riguardano essenzialmente alcune misure di fondo, come, ad esempio, le misure che riguardano la profondità a cui attuare le nostre tecniche di semina o anche le dimensioni del seme da scegliere. Per quanto riguarda la profondità più corretta a cui effettuare le nostre tecniche di semina, il discrimine è dato dal grado di compattezza del terreno: in presenza di terreni più compatti, infatti, le tecniche di semina prescrivono di operare più superficialmente. Invece, per quanto riguarda la dimensione media del seme da scegliere anche qui è una questione di profondità perché le tecniche di semina consigliano di interrare ad un livello più profondo i semi di dimensioni maggiori.
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