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Quando lo spazio non è organizzato, quando le parti non sono in sincronia tra loro, creano una condizione di negatività accumulata: questa è il riflesso di un periodo di down psicologico, di una fase di transitoria confusione, che si riflette nella non forma che assumono le cose. Organizzare gli spazi, riordinarli, equivale a dare un significato, a rimettere insieme i pezzi, a dare un senso all’ambiente nel quale si abita e che ci accoglie. E’ stato scientificamente provato, che l’azione del mettere ordine, aiuta a combattere ansia e depressione: ordinare i cassetti, gli armadi, riorganizzare lo spazio, creare nuove fonti di luce, pettinare, sistemare e pulire, sono tutti sinonimi di armonia, come se l’ordine stesso, partendo dall’esterno, si proiettasse all’interno, nello spazio nascosto dell’animo.
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Lo space clearing è dunque una tecnica che aiuta a migliorare la propria condizione, partendo da questo assunto di base. La regola di base dello space clearing, impone di liberarsi del passato, che nella questione contingente che si lega allo spazio abitativo, riguarda gli oggetti vecchi. Le cose materiali, conservano un significato simbolico: gli oggetti si legano ad un ricordo, ad un passato, ad un trascorso che è stato, e che proietta sull’oggetto un particolare periodo storico della vita, ormai trascorso. Gli oggetti dunque, possono avere la loro utilità, ma allo stesso tempo, possono sollevare problematiche emotive. Vengono messi da parte, vengono conservati, o utilizzati anche se logorati dal tempo, anche se logorano il ricordo. L’atteggiamento del conservare compulsivo, si lega ad uno stato emotivo negativo, che corrisponde all'impossibilità di riuscirsi a staccare dall'oggetto in se. Buttare via un regalo, un oggetto, significa eliminare il ricordo, quella parte a cui si vuole ancora restare saldamente ancorati, ma che fa male. Se si manca di fiducia in se stessi, ci si nega la serenità mentale.
Lo space clearing, parte dall’ordine: gli oggetti vanno analizzati, e poi catalogati in quelli che vanno eliminati del tutto, in quelli che possono essere riciclati ed in quelli che invece vanno sistemati in luoghi non visibili. Se l’oggetto non ha più una funzione ed un’utilità, non può più far parte del nostro spazio, perché diventa esso stesso causa di dolore. Queste operazioni aiutano a dare luce e ordine allo spazio e alla nostra vita. Nello space clearing, dopo aver eliminato il surplus, bisognerà scegliere di riordinare i mobili, le cose, gli oggetti. In casa serve entrare luce, fonte massima di energia e benessere: le cose vanno disposte in modo che esse riescano a trasmettere benessere. Lo spazio abitato deve essere tinteggiato, per cambiare i colori. Scegliamo di vivere in ambienti che ci riflettono, per cui abbiamo bisogno di cambiare, per sopravvivere.
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