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Il decreto Spalma Incentivi ha in pratica rimodulato le facilitazioni concesse a chi ha adottato impianti fotovoltaici negli anni dello sviluppo originario del settore in Italia. La decisione adottata dal governo guidato da Matteo Renzi ha naturalmente provocato una decisa opposizione da parte delle associazioni che raggruppano i produttori italiani, in particolare Assorinnovabili, che ha deciso di opporsi con grande decisione al decreto. In particolare Assorinnovabili ha proposto ricorsi in sede comunitaria, in quanto lo Spalma Incentivi violerebbe le disposizioni della UE in tema di energia e presso la Corte Costituzionale, per la violazione della carta fondante del nostro stato. Il secondo ricorso si basa su un parere di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale e su una recente sentenza dell'omologo organismo bulgaro contro un provvedimento analogo.
Per capire la reale situazione del fotovoltaico in Italia, occorre leggere i dati riportati sul sesto report di Solar Energy, risultato del lavoro di ricerca dell'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano. In base a questa ricerca, il nostro paese vedrebbe la presenza di circa 550mila impianti, per una potenza complessiva di 17,9 GW, cui andrebbero poi aggiunti i 577 MW previsti nell'ambito del quinto Conto Energia per l'anno in corso. Andrebbe rilevato come lo sviluppo del fotovoltaico tricolore sia fondato sulla presenza di un forte settore residenziale, 39%, il quale ha deciso di puntare con decisione sulle detrazioni fiscali, giudicandole evidentemente più vantaggiose rispetto ai pur generosi incentivi del Conto Energia. Uno sviluppo incentrato su impianti di taglia media e piccola.
Il report elaborato dai ricercatori del Politecnico di Milano, non ha soltanto fatto il punto sulla situazione odierna del mercato del fotovoltaico in Italia, ma ha anche provato a prevedere quanto potrà succedere nel corso dei prossimi anni, in particolare nell'arco di tempo compreso tra il 2015 e il 2020. Periodo che dovrebbe vedere una crescita non solo in termini di capacità installata, ma anche di quella tecnologica. Dovrebbe poi verificarsi una sempre più larga diffusione dei sistemi di immagazzinamento dell'energia prodotta, oltre ad una inversione di tendenza proprio relativa alle taglie degli impianti. Dal 2015, infatti, si prevede una diffusione imponente delle taglie commerciali e industriali, effetto in particolare del diffondersi dei Sistemi Efficienti di Utenza. Le taglie più grosse potrebbero di conseguenza diventare oltre la metà del mercato fotovoltaico italiano.
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