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Le lampade a fluorescenza sono lampade a scarica che funzionano in modo indiretto, in quanto l'emittente luminosa non è il gas che viene ionizzato, ma un materiale fluorescente. Le lampade a fluorescenza sono costituite da un tubo la cui superficie interna è rivestita da un materiale fluorescente, all'interno del tubo viene introdotto un gas inerte come l'argon, lo xeno, il neon o il kripton e una piccola quantità di mercurio che si mescola con il gas evaporando. Il tubo è collegato agli estremi a due elettrodi che facendo fluire corrente eccitano il gas che emette radiazione ultravioletta che a sua volta eccita il materiale fluorescente che emette luce visibile. Le lampade a fluorescenza si distinguono in base al tipo di polvere, ne esistono tre categorie: polveri a singolo alofosfato, polveri trifosforo, polveri pentafosforo.
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Il bando delle lampade ad incandescenza prorogato in Europa fino al 2012 ha fatto introdurre sul mercato le nuove lampade a fluorescenza, quelle alogene ad alta efficienza e quella a LED, ancora poco diffuse. Le lampade a risparmio energetico consentono un risparmio notevole sia in termini economici sia in termini di emissioni di gas serra, visto che è stato stimato che il 14% del consumo di energia elettrica dipende dall'illuminazione e che solo il 5-10% viene utilizzato realmente per questo scopo, mentre il resto diventa calore. La sostituzione delle lampade avverrà gradualmente, prima con il blocco della produzione dei vari tipi di lampadina ad incandescenza, poi con l'esaurimento delle scorte di magazzino e poi definitivamente con la fine delle ultime lampade in circolazione.
Abituarsi alle nuove lampade include anche il fatto che l'accensione sia più lenta di quelle ad incandescenza, in media perché si raggiunga la massima intensità devono passare dai 60 ai 90 secondi per alcuni tipi di lampadine. Adattarsi alla nuova tipologia di lampada implica anche che per lo smaltimento delle lampade non più funzionanti, la procedura sia un po' più complessa che con le tradizionali ad incandescenza. Contenendo una minima quantità di mercurio sono equiparate a rifiuti pericolosi e per tanto non possono essere smaltite semplicemente utilizzando la raccolta differenziata del vetro, ma devono essere depositate negli appositi contenitori che dovrebbero essere già presenti presso molti rivenditori che poi provvederanno allo smaltimento, in caso contrario è bene informarsi presso i rivenditori stessi o da chi effettua raccolta differenziata.
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