Coltivare un'ortensia

Le origini della coltivazione dell'ortensia

Il nome scientifico dell'ortensia è 'hydrangea' ed appartiene alla famiglia delle hydrangeaceae. La pianta proviene dall'Estremo Oriente, precisamente dal Giappone e dalla Cina e il nome ortensia sembra le sia stata assegnato da un naturalista che la portò in Europa nel XVIII secolo. La storia racconta che lo studioso, innamorato di una certa Hortense, abbia ribattezzato la pianta 'ortensia' in onore della donna. Questo genere di pianta annovera oltre 180 specie arbustive diverse, per lo più originarie dell'Asia. Le ortensie sono infatti molto diverse da una specie all'altra, sia per i fiori che per il portamento. Queste piante non hanno dei veri e propri petali ma quelli che vengono chiamati sepali. Il fiore è quindi costituito da una serie di fiorellini piccoli colorati. Una delle specie più diffuse di ortensia è la 'macrophilla' che prevede bellissimi fiori rossi, azzurri, bianchi e rosa, adatti per la coltivazione in vaso o nei giardini. Altra specie di ortensia è quella paniculata che cresce in forma di arbusto con infiorescenze bianche ma si può anche scegliere il genere rampicante, perfetto per sostituire la classica edera.
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Come coltivare l'ortensia

ortensia2 Le ortensie sono piante generalmente rigogliose, resistenti e molto adattabili. Prediligono l'ombra ma si sviluppano bene anche nei climi più soleggiati. La pianta può essere coltivata in giardino in quasi ogni tipo di terreno, che però deve essere regolarmente innaffiato e drenato. Il terriccio preferibilmente dovrebbe essere più grasso, umido e concimato. Quindi abbiamo bisogno di una terra che sia argillosa e ricca di sostanze organiche. In caso di terreno povero infatti basterà aggiungere alla terra qualche nutrimento come letame, torba acida e residui di potatura ridotti in frammenti. Per quel che riguarda invece l'irrigazione, le ortensie devono essere costantemente innaffiate, specialmente durante la stagione estiva. Al contempo va però evitato il ristagno dell'acqua che può intaccare l'integrità delle radici nel sottosuolo. Durante la giornata non bisogna preoccuparsi se la pianta appare affaticata e disidratata nelle ore più calde poiché di solito con il calar della sera tende a riacquistare il solito vigore. Se poi il problema dovesse diventare più frequente anche di notte si può provare a dare ombra all'ortensia nel corso della giornata.


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Coltivare un'ortensia: Potatura e colorazione dei fiori per coltivare un'ortensia perfetta

ortensia3 L'ortensia sopravvive bene anche al gelo invernale, resistendo fino a qualche grado sotto lo zero. Le specie più forti e robuste a ogni tipo di clima sono per lo più la paniculata, la quercifolia e l'arborescens. Il rischio più grande sono in realtà le improvvise gelate in primavera che potrebbero bruciare i boccioli e impedire la fioritura successiva. Per avere delle ortensie belle e in salute si consiglia di non manipolarle con interventi estremi di potatura in quanto le specie più comuni tendono a fiorire sugli stessi rami ogni anno. Sarebbe meglio eliminare alla fine dell'inverno soltanto i rami che sembrano più secchi e ormai vecchi e qualche fiore più rovinato. Inoltre una cosa che forse molti non sanno è che l'ortensia può cambiare il colore dei propri fiori. Fanno eccezione quelle dai fiori bianchi e alcune varietà a fiori rossi. La colorazione dell'ortensia è legata al grado di acidità del terreno in cui è piantata. Ad esempio se la terra è basica sarà più complicato avere dei bei fiori blu e occorrerà quindi aggiungere del solfato di alluminio. Il suggerimento è di optare per il colore che si adatta meglio al tipo di terreno in cui si trova l'ortensia.


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