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La coltivazione del biancospino, inizialmente selvatica, si è poi ampliata e diffusa, non solo per la sua spiccata eleganza estetica, ma anche per le sue notevoli proprietà: il biancospino è infatti un calmante, un ottimo rimedio per alleviare gli spasmi, è un vasodilatatore, si usa per combattere l'insonnia e le crisi cardiache. E' dunque acquisito al pari di un medicinale, e viene inoltre utilizzato per la preparazione di marmellate e sciroppi. La pianta tende ad adattarsi perfettamente a qualsiasi tipo di ambiente e di clima: il biancospino sta bene e cresce in luoghi aperti e soleggiati, in luoghi umidi, in luoghi ombrati, in luoghi freschi. L'unica condizione che la pianta non tollera, è la chiusura in spazi claustrofobici; il biancospino ha un atteggiamento molto spontaneo e allegro, un portamento altezzoso e fluido allo stesso tempo, per cui va coltivata in uno spazio aperto dove la pianta può vivere il suo stile naturale. Una posizione rivolta al sole, favorisce una fioritura più rapida.
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Il terreno ideale per questa pianta è quello argilloso, ma si adatta benissimo anche a terreni composti da torba e ghiaia. In ogni caso, il biancospino conserva anche nel caso del terreno, questa peculiare caratteristica di libertà, che riguarda infatti il piantare il biancospino in modo tale da lasciare alle radici lo spazio necessario per crescere. I semi una volta maturati, vanno interrati e distanziati gli uni dagli altri a seconda della grandezza del seme. Solitamente la distanza che deve intercorrere tra questa pianta e lo spazio restante è di circa un metro o poco meno. I semi possono essere piantati in terra o anche in vaso: se si pianta in vaso, sarà preferibile cospargere il fondo con della ghiaia, per poi coprire questa con del letame maturo che servirà per poter rendere il terreno fertile. Il vaso andrà poi riempito di terreno e su questo andranno interrati i semi.
Le innaffiatura variano a seconda che la pianta sia coltivata in vaso o in terra. Se la pianta viene coltivata in terra, non necessiterà di moltissima acqua; di contro, se la pianta viene coltivata in vaso, alle piogge naturali, si dovrà integrare con delle innaffiature regolari, che variano da una volta a settimana nel periodo estivo ad una volta al mese nel periodo invernale. L'acqua va versata sulle radici delle piante direttamente a distanza di pochi minuti. Il biancospino, è una pianta che necessita di pacciamatura, ovvero di rametti e di pietrisco, che vanno sistemati sul terreno, all'altezza delle radici, per evitare che piccoli insetti, afidi e cocciniglie, attacchino la pianta e ne compromettano la fioritura. La soluzione per combattere questi insetti fastidiosi è quella di cospargere dell'olio di pino sulla pianta oppure tagliare i rami che sono stati attaccati che potrebbero danneggiare anche gli altri. Il rinvaso, va effettuato ogni tre o quattro anni circa, ma il terreno, anche se non viene effettuato il rinvaso, va cambiato ogni anno.
Le proprietà più importanti attribuite al biancospino sono quelle cardiotoniche, vasodilatatrici, antipertensive e sedative. Quest'ultima, in particolare, è la proprietà più conosciuta della pianta che, agendo sul sistema nervoso centrale, aiuta a ridurre gli stati di ansia, di irritabilità e, allo stesso tempo, a migliorare la qualità del sonno. E' consigliata la somministrazione sotto forma di tisane e di infusi, magari in associazione con altri tranquillanti naturali come la camomilla o la melissa. Ma il biancospino, come abbiamo già detto, ha altre e numerose proprietà. La tintura madre, ad esempio, funziona come vasodilatatore, stimolando il rilascio della muscolatura delle coronarie. Ovviamente, prima di procedere alla sua assunzione, è bene consultare un omeopata che saprà darvi suggerimenti sulle dosi da assumere.
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