Orchidee Phalaenopsis come coltivarle
L’orchidea, è una pianta dalla rara bellezza, con un fiore dalla forma estremamente delicata ed armonica e colori vivi e sgargianti, che variano dal bianco, al rosa, al fucsia al viola intenso. Appartengono a questa categoria di piante, una serie diversa di specie, tutte estremamente similari. E' in Oriente che è stato conosciuto lo splendore di questo fiore, che per la sua bellezza rara, si è poi diffuso anche in altri paesi. L’orchidea Phalaenopsis, fa derivare il suo nome dal connubio di Phalenopsis, la cui traduzione equivale a “simile ad una farfalla”; il fiore dell’orchidea è infatti formato da più petali che si sovrappongono delicatamente tra loro, che assomigliano alle ali di una farfalla. Lo stelo del fiore, è lungo e assottigliato, con poche foglie di un verde intenso, coriacee, e fiori che sbocciano solo sull’estremità dello stelo stesso. Questa pianta si presenta estremamente delicata, infatti, durante le fasi di coltivazione, è necessario avere molta morbidezza manuale, e bisogna prestare molta attenzione per evitare di danneggiarle. Questo tipo di orchidea, predilige temperature tendenzialmente calde, che oscillino tra i venti ed i trenta gradi: amanti sole, e la ventilazione. La crescita di questa pianta infatti, è strettamente legata alla location al grado d’ombra e alla quantità di sole che riescono a catturare. Per le orchidee, la luce è vita: l’orchidea infatti, ha bisogno del sole, anche se non direttamente, poiché la sua delicatezza è estrema, e potrebbe appassire o bruciarsi. La luce del sole va fatta filtrare da una tenda non eccessivamente spessa, ma deve essere costante. Le innaffiature sono necessarie, ma il quantitativo d’acqua, di cui questa specie necessita non è abbondante: le foglie sono abbastanza carnose, per cui riescono a trattenere molta acqua per cui il dosaggio va misurato e calcolato in modo preciso. L’operazione di innaffiatura va eseguita preferibilmente al mattino, cosi che la pianta riesca, nell’arco di un’intera giornata, ad assorbire tutta l’acqua portandola alle radici. Il numero delle innaffiature, tende a variare anche a seconda del tipo si substrato e della grandezza del vaso in cui si trova l’orchidea, diverso ancora se questa è piantata nel terreno. Se per esempio, la pianta è piccola, e sta in un vaso piccolo, l’acqua dovrà essere poca. Per evitare che si formino ristagni che potrebbero causare l’insorgere di muffe e patologie varie, è preferibile inserire all’interno del vaso della ghiaia e della torba, elementi che favoriscono il drenaggio, lasciando le radici sempre umide. Se le orchidee vengono tenute all’interno di un appartamento, sarà necessario dotare questi ultimi di umidificatori, cosi che l’aria non si secchi. Come sottolineato più volte sopra, le orchidee, sono piante delicate, per cui necessitano di una concimazione costante: l’operazione viene solitamente eseguita in autunno, e va effettuata con potassio, azoto e fosforo, elementi nutritivi che apportano benessere alla pianta. Se l’orchidea comincia a seccare, si può decidere di procedere in diversi modi: si può recidere lo stelo, o si può anche scegliere di concimare nuovamente il terreno, lasciando che la pianta aspetti una nuova naturale fioritura. Questa La Phalaenopsis, infatti, ha un comportamento alquanto irregolare per quanto concerne questo aspetto, infatti, capita spesso che da uno stelo ormai secco possano spuntare nuovi fiori. La pianta può essere anche stimolata, allontanandola dalla luce per un determinato periodo di tempo e mantenendola ad una temperatura più bassa. La pianta di orchidee, anzi la specie in generale, tende ad essere incline ad una serie diversa di patologie, per cui è preferibile che questa pianta, venga curata con molta attenzione, poiché una volta ammalata, risulta difficile riportarla ad uno stato di completa guarigione. L’orchidea, oltre ad essere una pianta da arredo, è anche utilizzata per la preparazione di decorazioni (i fiori in particolare), che hanno un significato molto profondo.
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