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Il massiccio utilizzo dell’amianto in tutti settori venne di colpo a mancare quando si riuscì a correlare l’insorgere di gravi malattie con l’esposizione a questo materiale.Patologie anche molto gravi come il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare sono risultate infatti direttamente riconducibili alla respirazione delle fibre di amianto. La caratteristica principale di queste fibre è la loro ridotta dimensione. Possono infatti arrivare a una lunghezza inferiore ai 50 μm e a un diametro inferiore ai 0,5 μm. In queste condizioni le fibre possono raggiungere gli alveoli polmonari e la pleura e lì depositarsi. Una volta depositate, le fibre scatenano la reazione del sistema immunitario provocando dapprima un’infiammazione locale, la quale spesso degenera in fibrosi con produzione incontrollata di tessuto connettivo. Questo preme sui polmoni causando deficienza respiratoria, blocco polmonare e infine la morte.
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La rimozione dei materiali contenenti amianto è un’operazione complessa a causa dell’elevato rischio di inalazione delle fibre microscopiche.Le attività di rimozione non solo vengono effettuate per allontanare un potenziale fattore di rischio per la popolazione, ma devono essere svolte in maniera tale da impedire il diffondersi delle fibre di amianto in atmosfera. Per fare questo, in genere, si procede al trattamento preliminare di incapsulamento. Questo processo prevede che i materiali vengano prima cosparsi di prodotti incapsulanti che consentano di creare uno strato protettivo che rivesta i materiali trattati e impedisca il rilascio delle fibre. I materiali così trattati possono essere quindi rimossi o confinati, qualora non sia possibile asportarli. Laddove si riesca a rimuovere i materiali trattati, questi vengono inseriti in appositi teli in polietilene e quindi smaltiti in discariche contenenti apposite celle per l’amianto.
Il costi di smaltimento amianto sono abbastanza elevati a causa della complessità delle lavorazioni propedeutiche di incapsulamento e rimozione. Queste possono essere effettuate solamente da personale specializzato in possesso di apposito patentino. I costi di smaltimento amianto variano molto a seconda del tipo di lavorazione e dei materiali da rimuovere.Generalmente la rimozione e lo smaltimento riguarda tettoie in eternit e tubazioni in cemento amianto. Lo smaltimento in discarica di questi materiali varia fra gli 80 e i 140 euro a tonnellata, a seconda del peso e del volume del materiale da conferire. A questi devono essere aggiunti i costi di lavorazione che spesso fanno lievitare di molto i costi finali. Un privato che volesse liberarsi di una tettoia in eternit, infatti, dovrebbe rivolgersi a una ditta specializzata che si occuperebbe del trattamento di incapsulamento, della rimozione della tettoia e, infine, procederebbe al conferimento in discarica dei materiali rimossi. Questa filiera può costare al cliente iniziale anche cifre comprese fra i 700 e i 1500 euro a tonnellata di materiale contenente amianto.
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