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La Guida CEI 64-14, consiglia per la pratica esecuzione delle verifiche impianti elettrici l'adozione di strumenti dedicati, ovvero costruiti appositamente per lo scopo. Allo stesso tempo andrebbe ricordato che vengono accettati anche strumenti multifunzione, a patto che si rivelino in grado di garantire risultati affidabili. Strumenti che debbono essere prodotti sulla base delle norme di sicurezza in vigore e sui quali produttori e distributori si rivelino in grado di approntare un adeguato servizio di assistenza in grado di eliminare in partenza ogni possibile complicazione. La dotazione per le verifiche dovrebbe comprendere strumenti come il multimetro, l'amperometro (magari ad alta sensibilità), il luxmetro, il calibro, il misuratore della resistenza di isolamento, quello per l'impedenza e la resistenza dell'anello di guasto e molti altri.
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L'insieme di operazioni che debbono certificare l'effettiva corrispondenza degli impianti elettrici, non vanno confuse con il collaudo, che è invece l'operazione con cui si procede all'accertamento della rispondenza del processo di installazione al capitolato d'appalto e al progetto. Anche l'omologazione è del resto una cosa differente, trattandosi della procedura con cui un Ente preposto allo scopo provvede alla certificazione della conformità ai requisiti indicati dalla normativa vigente. Le verifiche vanno effettuate sulla base della espressa richiesta della legge 46/90 e la loro mancata effettuazione esporrebbe l'installatore a gravi conseguenze. In caso di eventuali incidenti provocati da difetti rimasti nascosti, ricadrebbe proprio su di lui la responsabilità, sino ad essere chiamato a rispondere in sede penale dell'accaduto anche ove l'incidente fosse causato da dipendenti di altre aziende.
Le verifiche possono essere divise in iniziali, periodiche e straordinarie. Le prime sono chieste in maniera esplicita dal DPR 46/90 in relazione alla dichiarazione di conformità e debbono essere contrassegnate da assoluto scrupolo. Una volta espletate, si può passare alle verifiche periodiche, la cui frequenza viene solitamente indicata dalle norme CEI. In mancanza di indicazioni precise, essa può essere stabilita tenendo conto dello stato di conservazione del'impianto. Infine le verifiche straordinarie, tese ad accertare che le condizioni di sicurezza preesistenti non siano nel frattempo state sottoposte a mutamenti derivanti da ampliamenti dell'impianto o da modifiche sostanziali. I risultati riscontrati nel corso delle operazioni dovrebbero essere riassunti in relazioni in grado di indicare eventuali difetti.
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