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La decisione di installare una stufa senza canna fumaria, è spesso dettata più da motivi pratici che economici. Non sempre, infatti, è possibile installare una canna fumaria nelle abitazioni. Per chi abita in un appartamento pensare di forare non solo il proprio solaio, ma anche il pavimento e i solai degli appartamenti sovrastanti per installare una canna fumaria sul tetto, sarebbe un’impresa impossibile. Idem dicasi per le piccole abitazioni che, seppur indipendenti, non dispongono di un camino. Anche in questo caso la prospettiva di bucare solaio e tetto è davvero poco allettante. L’installazione della stufa senza canna fumaria prevede solo, ai sensi della norma UNI 10683, un tubo di 8 centimetri con fungo terminale che sporga dal muro e sovrasti il tetto in altezza. Inoltre, perticolare da non trascurare, per l’installazione di questa tipologia di apparecchiatura, non è necessario richiedere l’autorizzazione del condominio, in quanto non vengono occupati spazi comuni o porzioni di abitazioni di altri condomini.
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Le stufe possono essere realizzate in diversi modelli e materiali, a seconda dell’ambiente in cui devono essere posizionati e del tipo di combustibile con cui vengono alimentate. A prescindere, però, dal tipo di combustibile utilizzato, il principio di funzionamento delle stufe è pressoché sempre identico. Generalmente, infatti, le stufe si compongono di: un serbatoio di stoccaggio del combustibile, un sistema di dosaggio del combustibile, un sistema di accensione, una camera di combustione, un sistema di regolazione della temperatura, un impianto di scarico. Il sistema di regolazione della temperatura agisce sul sistema di dosaggio del combustibile, richiamandone una quantità maggiore qualora si richiedano temperature più elevate, e riducendone la quantità, in caso si desiderino temperature più lievi. Lo scarico funziona per tiraggio forzato. Una ventola mantiene una depressione all’interno della camera di combustione, richiamando i fumi che vengono così spinti sul per il camino di scarico. Quasi tutti i modelli di stufe, inoltre, consentono di programmare l’accensione e lo spegnimento tramite timer, in maniera da riscaldare la casa preparandola ad accogliere gli inquilini.
In commercio è possibile trovare stufe di differenti modelli che utilizzano diversi combustibili, come ad esempio: pellet, legno, gas e bioetanolo. I costi, a parità di materiale, variano a seconda del combustibile utilizzato, dato che a ogni combustibile è associato un differente sistema di dosaggio e una differente camera di combustione. Un sistema concepito per bruciare gas è sensibilmente diverso da un sistema realizzato per bruciare tronchi di legna. A titolo di esempio si riportano di seguito i prezzi medi di acquisto di alcune tipologie di stufe: Stufa a pellet senza canna fumaria: costo variabile fra 1000 – 2500 euro Stufa a gas senza canna fumaria: costo variabile fra 100 – 300 euro Stufa a bioetanolo senza canna fumaria: costo variabile fra 700 – 2500 euro Anche i materiali rivestono un ruolo chiave nel formare il prezzo di una stufa, dato che un rivestimento in ghisa è notevolmente più costoso di un classico rivestimento in acciaio. Per fare un esempio, il costo medio di una stufa a pellet senza canna fumaria può variare dai 1000 euro per i modelli base, fino a 2500 euro per i modelli realizzati in materiali pregiati e con design particolare.
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