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Le lampade al Neon sono costituite da un tubo di vetro, riempito di un gas a bassa pressione. In un’estremità del tubo è posto un condensatore elettrico, un apparecchio in grado di generare scariche elettriche. Quando si aziona l’interruttore della lampada, la corrente arriva al condensatore. La scarica che si genera di conseguenza, trasferisce energia alle molecole di gas più vicine al condensatore, fornendo energia cinetica e facendo in modo che le molecole, dallo stato di quiete, passino a uno stato eccitato. Questa è una condizione estremamente instabile per atomi e molecole, le quali tenderanno a liberarsi dell’energia in eccesso per ritornare al loro stato di quiete. Le molecole eccitate tendono a muoversi e urtando le molecole vicine, trasferiscono energia eccitandole a loro volta. Si ottiene in questa maniera una reazione a catena il cui risultato finale è un plasma che si diffonde in maniera uniforme in tutto il tubo di vetro. Il plasma fornisce sia calore che energia radiante, a seconda della quantità di gas presente e della potenza del condensatore. L’energia radiante emessa è quella che di fatto viene utilizzata a scopo di illuminazione.
Le luci al Neon sono estremamente diffuse per merito del loro basso costo e dell’efficienza notevolmente superiore rispetto alle tradizionali lampade a incandescenza. In queste ultime, infatti, la gran parte dell’energia fornita, viene dissipata in calore e solo una minima parte viene convertita in energia raggiante. Quanto consuma una luce al Neon dipende dalle caratteristiche del trasformatore, dalle dimensioni del tubo, dal tipo di gas utilizzato e dalla sua pressione. Tipicamente, però, è possibile stimare un consumo medio di 4 W per un tubo di 30 centimetri. Questo significa che una lampada di 30 centimetri in funzione per 24 ore giornaliere per un intero anno, consumerebbe 35040 Wh ovvero circa 35 kWh. Assumendo un costo medio della corrente pari a 0,25 €/kWh avremo una spesa di 8,76 € annuali. Queste sono ovviamente cifre indicative suscettibili di variazioni a seconda delle caratteristiche costruttive della lampada.
Le lampade al Neon sono uno dei sistemi di illuminazione più diffusi al mondo. Si trovano praticamente ovunque, dalla classiche insegne luminose presenti nei locali commerciali, alle luci negli uffici. Le lampade più piccole, sono spesso utilizzate come spie rivelatrici per rilevare la presenza o l’assenza di corrente. Il caso più tipico è il cacciavite cercafase, dove la piccola lampada posta sulla sommità del cacciavite, si illumina quando questo viene in contatto con energia elettrica rilevandone in tal modo la presenza. Fino agli inizi degli anni duemila, i tubi al Neon hanno avuto il loro periodo di massimo splendore. I giochi di luce delle lampade richiamavano nella mente luoghi dediti al divertimento e allo svago. Non a caso le famose insegne dei locali di Las Vegas hanno fatto in passato largo utilizzo di questo tipo di illuminazione. Ciononostante anche le lampade al Neon sono soggette ad alterazione, soprattutto a causa del deterioramento del vetro con conseguente perdita del gas interno. Per questa ragione alle luci al Neon vengono, sempre più spesso, preferite le luci a LED che, pur avendo una luminosità inferiore, hanno una durata più elevata.
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