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Prima di realizzare una coltivazione idroponica, come per qualsiasi azione del fai da te, occorre preparare tutto il materiale necessario e delle strutture atte a contenere le piante che s’intendono coltivare mediante questo metodo. Riguardo alla struttura esterna, occorre: un trapano, un pennarello, della vernice, vasi di rete, della pietra porosa, dei tubicini, un ossigenatore, un contenitore di plastica o un acquario inutilizzato. In primo luogo occorre acquistare un recipiente con un coperchio piatto, in modo tale da agevolare nella realizzazione dei buchi. Se si tratta di un contenitore trasparente, è conveniente spruzzare della vernice per plastica all’esterno. Con un pennarello si segnano i diametri dei vasetti e si tagliano dei cerchi sul coperchio con l’aiuto di un seghetto. Poi con il trapano si pratica un foro sul lato della scatola in modo da collocare il tubicino dell’aeratore. Fatto questo, si prosegue con l’installazione dei vasetti, dell’impianto che trasmetterà l’acqua e le sostanze nutritive alle varie piantine.
Per realizzare una coltivazione idroponica, non è necessario creare un ottimo supporto esterno che andrà a ospitare le piantine ma, esse stesse dovranno essere sistemate e dotate dei giusti materiali, affinché abbiano uno sviluppo colturale alla pari di quelle messe a dimora in piena terra. Sotto questo punto di vista, occorre: un foglio di polistirolo, dei vasetti non troppo grandi, un substrato traspirante, delle pietre porose e sostanze nutritive. Dopo aver realizzato il supporto e sistemato i vasetti vuoti con la pompa per l’ossigenazione della soluzione, si riempie ogni vasetto con della perlite, argilla espansa, vermiculite etc. Si riempie la base della scatola con l’acqua miscelata a concime e sostanze nutritive, grazie alle quali, le future piantine potranno avere uno sviluppo colturale. Si fora il polistirolo per fermare i vasetti e si sistema sulla parte alta della scatola. Occorre fare attenzione a lasciare qualche centimetro d’altezza nel bicchiere in modo tale da permettere il filtraggio dei raggi solari sulla base delle piantine. Infine, si conclude con il riempimento dei vasetti e la semina delle piantine.
I vantaggi nel realizzare una coltivazione idroponica sono innumerevoli rispetto a quella di tipo tradizionale. In primo luogo l’idrocoltura può avvenire all’interno della propria abitazione (sempre se le piantine coltivate riescano a vivere in quest’ambiente), richiede un minor dispendio di energie e di soldi. Oltre a questi vantaggi, è possibile avviare una coltivazione anche in suoli poco adatti, come pietre o terreni sabbiosi; durante le irrigazioni si utilizza meno acqua (circa un decimo rispetto alle normali annaffiature); il fertilizzante non si disperde nel terreno e non si utilizzano diserbanti; l’uso degli antiparassitari è molto ridotto. Dal punto di vista qualitativo, si può affermare che: una piantina o dei frutti nati dalla coltivazione idroponica presentano le stesse qualità, dimensioni e caratteristiche di quelle sviluppatesi dalla normale coltivazione delle piante.
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