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Le operazioni preliminari della saldatura prevedono di pulire e carteggiare il materiale da saldare. Poi occorre spennellare con il prodotto disossidante. La punta del saldatore deve essere disossidata prima di cominciare. Quando si è riscaldata va strofinata sulla mattonella di sale di ammonio. Quindi bisogna scaldare la zona appoggiandoci la mazzetta, avvicinare la bacchetta di stagno che fonderà sulla giunzione. Una volta conclusa la saldatura, nel caso di metalli teneri, bisogna limare le giunzioni per livellarle ed eliminare le irregolarità. L'uso del saldatore istantaneo prevede di immergere la sua punta nel disossidante per favorire il contatto con lo stagno. Per unire i due terminali di un cavo elettrico, occorre stagnarli prima singolarmente per facilitare l'unione tra loro. Si mettono quindi i due conduttori a contatto, si avvicina la punta del saldatore, con il pulsante premuto, si avvicina il filo di stagno (con un'anima disossidante) che si scioglierà unendo le parti. La punta del saldatore a stilo, per circuiti elettronici, deve essere prima stagnata e pulita con carta oleata. Si accosta la punta al terminale e si fonde una goccia di stagno.
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Un saldatore a stagno è uno strumento molto utile e non dovrebbe mancare a chi è appassionato delle riparazioni fai da te in casa. Gli accessori comprendono vari tipi di punte, spazzola in acciaio, spugnetta ed acqua distillata. Gli interventi di questa tipologia di saldatura sono al tempo stesso semplici e delicate. Per quanto riguarda le operazioni su apparecchi elettronici , occorre avere delle buone conoscenze di base e del loro funzionamento. È sempre preferibile iniziare con lavori facili per poi passare, quando si avrà più esperienza, a quelli che richiedono maggiore precisione. Prima della saldatura può essere necessario raddrizzare la punta del saldatore, di solito fatta di rame, oltre che pulirla dai residui dei precedenti interventi con una spazzola metallica. A volte la punta ha bisogno anche di essere limata.
Il tipo di punta da utilizzare dipende dall'intervento da eseguire e dalle misure delle parti da unire. La scelta della punta influisce sui tempi di saldatura e sulla potenza del calore trasmesso. Se la punta è troppo piccola si può verificare un surriscaldamento degli oggetti da saldare senza un'efficace fusione degli stessi. D'altra parte una punta troppo grande può rovinare le parti vicine a quelle da saldare, come spesso può accadere nel caso di operazioni su elementi elettronici. In questi casi può anche essere danneggiata la punta stessa. È consigliabile lavorare a temperature basse e non usare flussante. Generalmente quello presente sulle barrette o fili di stagno, venduti in ferramenta, è sufficiente. Solo se la saldatura non è uniforme può essere il caso di aggiungerne dell'altro. Quando si salda occorre cercare di non far entrare in contatto diretto lo stagno con la punta, che deve stare ferma e fornire il calore necessario alla fusione.
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