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Quando nel 1973 a New York un gruppo di persone, denominato Green Guerrilla, guidato da una ragazza di nome Liz Christy trasformò un intero lotto privato in uno spettacolare giardino si sentì per la prima volta pronunciare il termine guerrilla gardening. Ad oggi quell'area è ancora ben tenuta e conservata ed, inoltre, gode anche della salvaguardia del dipartimento americano per la protezione dei parchi a New York.Con il trascorrere degli anni questa pratica si è diffusa in tutto il mondo: nello Utah, ad esempio, lungo le banchine dei canali è possibile osservare numerosi alberi da frutto che furono piantati proprio da coloro che 150 anni prima lavorarono agli scavi di tali opere, alcuni sotterrarono i torsoli delle mele che avevano mangiato, altri, invece, segretamente piantarono dei semi lungo il percorso.
Tra i vari esempi di guerrilla gardening che si possono osservare nel mondo ricordiamo:- L'Have på en nat, ovvero il Giardino in una notte, fu un progetto ideato dal danese Økologiske Igangsættere nel 1996: rilevò un'area di terreno vuoto nel mezzo della città di Guldbergsgade e lo trasformò in un giardino, il tutto in una sola notte. A quella manifestazione parteciparono quasi mille persone;- A Londra il primo maggio del 2000 l'associaizone Reclaim the Streets organizzo una gigantesca manifestazione di guerrilla gardening nella piazza dove si erige il Parlamento britannico. Alcune migliaia di persone, improvvisatesi giardinieri, occuparono lo spazio e piantarono fiori e ortaggi, in più eressero un enorme maypole attorno al quale danzarono in numerosi.Questa fu una particolare azione di guerrilla gardening in quanto non si volle piantare alcuna pianta perenne, ma solo protestare in nome della libertà.
Sono numerose le critiche mosse ai manifestanti della guerrilla gardening, ma tra tutte spicca senza ombra di dubbio quella dell'incompetenza nel settore del giardinaggio: piantando fiori e ortaggi ovunque non fanno altro che incrementare la vegetazione spontanea e ciò di conseguenza porta ad un elevato incremento delle allergie e degli insetti etichettati come fastidiosi durante le calde giornate estive.Tutto ciò, naturalmente, evitando qualsiasi tipo di assunzione di responsabilità da parte dei manifestanti.Un altro problema riguarda le tossine che le piante sono in grado di assorbire.Infatti se da un punto di vista questa qualità è eccezionale perché provoca il calo delle tossine presenti in ambienti dove prima mancava il cosiddetto verde, dall'altro punto di vista è opportuno ricordare che tutti i frutti che nascono da tali piante sono assolutamente velenosi in quanto hanno assorbito le scorie presenti nel terreno, e quindi non commestibili.
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