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Pannelli fotovoltaici vendita, il grande sviluppo del settore a livello mondiale potrebbe rapidamente portare ad una crisi derivante dalla pratica impossibilità dell'industria di soddisfare la richiesta mondiale. Ad affermarlo è stato recentemente uno studio di Bloomberg New Energy Finance, che fisserebbe a 61 GW le installazioni previste per il 2015, contro una effettiva capacità produttiva a livello planetario di 59. Una situazione già vissuta nel 2006, ma che oggi potrebbe riflettersi negativamente sul settore, portando ad una risalita dei prezzi che minerebbe alla base una delle caratteristiche salienti che hanno permesso al fotovoltaico di sopravvivere alla fine degli incentivi. Proprio la rapida caduta dei costi è infatti considerata dagli analisti non solo il motivo del rinnovato successo dell'energia solare, ma anche un presupposto per il suo sviluppo nel futuro.
La grande crescita del fotovoltaico mondiale, avviene in un momento in cui sta divampando una vera e propria guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i produttori orientali. La politica aggressiva portata avanti soprattutto dalle aziende di Cina e Taiwan, spesso a colpi di dumping, ha infatti provocato la decisa risposta del governo statunitense, che ha provveduto ad emanare dazi doganali salatissimi per proteggere i propri produttori. Una decisione salutata dal consenso dell'industria americana e da qualche polemica. Nella disputa si è inserita di recente anche l'EPIA, l'associazione che raggruppa l'industria fotovoltaica del vecchio continente, la quale aveva sinora tenuto un atteggiamento neutrale. Ora l'associazione ha deciso di schierarsi contro ogni barriera doganale, considerata negativa per il settore.
Per quanto riguarda l'Italia, l'industria fotovoltaica si trova a dover fare i conti con i tagli retroattivi disposti dall'esecutivo con il Decreto Competitività. Il cosiddetto Spalma Incentivi, ha infatti provocato la furibonda reazione dei produttori italiani, riuniti in Assorinnovabili. L'associazione che raggruppa le aziende dell'industria fotovoltaica, ha infatti deciso di portare la questione al livello dell'Unione Europea, con la richiesta dell'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia a seguito della evidente violazione delle direttive continentali. Un ricorso che si fonda in particolare su quanto affermato da Valerio Onida, uno dei maggiori costituzionalisti italiani, secondo il quale lo Spalma Incentivi rappresenterebbe una flagrante violazione della Costituzione. Il ricorso di Assorinnovabili si basa anche su una recente sentenza bulgara che ha cassato una tassa retroattiva del 20%.
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