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A parte la potatura, che deve avvenire ogni anno nelle specie di lavanda a foglia aghiforme, le lavande possono venire definite come piante a bassa manutenzione, e infatti vengono spesso utilizzate nelle aiuole stradali, dove crescono quasi allo stato selvatico. Queste piante sopportano senza problemi la siccità, anche se si protrae per lunghi periodi di tempo; ma per avere una pianta rigogliosa e colma di fiori è bene annaffiarla periodicamente, da aprile fino a settembre, evitando di inzuppare il terreno in modo eccessivo: è sufficiente fornire poca acqua ogni 3-4 giorni, per rendere il terriccio fresco e umido. Evitate di annaffiare se la terra è già umida, e rimandate la fornitura di acqua di almeno un paio di giorni. Le piante coltivate in vaso tendono a necessitare di annaffiature più frequenti. Evitate di posizionare queste piante a mezz'ombra o all'ombra completa, perché rischiano di alzarsi eccessivamente, alla ricerca della luce solare diretta, e di produrre pochi fiori.
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La lavanda è una pianta officinale, utilizzata da millenni per le sue proprietà; il nome deriva dal gerundio latino del verbo lavare, in quanto già ai tempi degli antichi romani la lavanda veniva utilizzata nei detergenti. Le moderne ricerche scientifiche hanno in effetti riscontrato nella lavanda la presenza di sostanze attive con proprietà detergenti, ma anche antisettiche, antibatteriche e analgesiche: la lavanda si utilizza anche in erboristeria, per tisane rilassanti e per la pulizia dei denti e della pelle, anche quella delicata dei bambini. Ha proprietà anti congestionanti, utili per combattere il raffreddore e i malanni da freddo, come il mal di gola o la tosse, e in aromaterapia viene molto utilizzata come rilassante. Tutte le parti della pianta contengono i principi attivi responsabili delle proprietà sopra descritte, sia le foglie, sia i fiori, e anche in parte il legno. Tradizionalmente si utilizzano mazzetti di fiori di lavanda secchi per allontanare le tarme dagli armadi, me questa pianta è utile anche per allontanare le zanzare durante l’estate.
In genere quando si parla di lavanda si intende la lavanda officinale, con rami eretti, foglie grigie aghiformi e fiorellini color lilla intenso (effettivamente questi fiori danno il nome al loro colore, che viene chiamato color lavanda), e tipico profumo molto intenso ed aromatico, che permane anche nei rami secchi. Ma in giardino, e anche allo stato selvatico, si trovano in Italia molte altre specie di questo arbusto particolare. Nei vivai si trova con grande facilità la lavanda dentata, con foglie allargate e dentellate, con un aroma leggermente limonato; molto di moda negli ultimi anni una specie tipica delle coste italiane: lavandula stoechas, detta anche lavanda selvatica. Questa pianta risulta essere molto più decorativa della lavanda officinale, anche perché ha un portamento più denso e compatto, e ha sviluppo minore, tanto da potersi mantenere perennemente al di sotto dei 30-35 cm di altezza. Le infiorescenze presentano petali colorati solo all'apice, assumendo l'aspetto di un minuscolo ananas dal colore lilla; è la lavanda meno aromatica. In vivaio troviamo anche ibridi di lavanda, con fiori rosa, bianchi o blu.
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