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Il termine etnico si riferisce alla comunità che vive insieme da lungo tempo. Con questo termine si indicano tribù di antichi popoli prive di contaminazioni con l’esterno. Seppure molto rare, quelle che ancora oggi sopravvivono esprimono il loro orgoglio identitario soprattutto con l’artigianato. I gioielli etnici usano in modo spensierato colori vivi e decisi, potremo quindi imitare un collare africano usando le semplici perline dai colori primari piatti, come il rosso, il giallo e il blu, montate con la tecnica del macramè.Oppure potremo decidere di montarle a semicerchio usando una base a cui fissarle, esistono in commercio asticelle già dotate di occhielli che permettono di montare più fili di diverse lunghezze. Denti e ossa d’animali costitiuscono gli elementi più sofisticati, noi potremo accontentarci di ricreare la stessa suggestione usando argille sintetiche modellabili, come il fimo. Il fimo potrà essere usato anche per creare finte pietre decorate con le tipiche incisioni geometriche. Ci basterà formare la perla intorno ad un bastoncino di legno e farla rotolare su di una superficie ruvida ma regolare.
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I gioielli etnici si caratterizzano per l’uso di materiali naturali normalmente considerati di poco valore, ma che assumono una grande valenza decorativa. Anche noi potremo usare materiali poveri per creare i nostri gioielli, il giusto abbinamento e un po’ di allenamento ci porteranno ad ottenere risultati sorprendenti. Lo spago da pacchi di iuta, un po’ ruvido e fibroso sarà perfetto per montare gli elementi dei nostri gioielli etnici. Le nostre pietre preziose le raccoglieremo in una passeggiata al mare, meglio se dopo una mareggiata, qui troveremo legnetti o semi levigati dalla salsedine, pietre dalle forme insolite, o i cocci di vetro smussati dalle onde. Alla lista dei tesori potremo aggiungere piume e pelli, da montare a delle monachelle per realizzare orecchini pendenti. I semi per adornare le nostre collane non necessariamente dovranno provenire dall’altro lato dell’oceano, faranno al caso nostro le più comuni pesche o angurie, o ancora i gusci di mandorle o pistacchi.
La regola principale per creare oggetti d’ispirazione etnica è lasciarsi andare all’eccesso e cercare le materie prime più vicine alle abitudini della società di appartenenza. La civiltà occidentale si caratterizza, purtroppo, per l’impressionante mole di rifiuti che produce. Materiali come plastica, latta o carta hanno diritto ad un’altra chance prima di raggiungere la pattumiera. Potremo usare la plastica delle bottiglie per creare ciondoli, la carta delle riviste per creare perle di carta pesta, oppure con le dovute precauzioni chi ha maggiore abilità potrà usare la latta delle bibite per creare lavori a sbalzo. Un ultimo suggerimento è d’ispirazione vintage. Invece di cercare di riprodurre uno stile esotico, potremo ripescare nel nostro passato prossimo. Gli antichi lavori femminili, uncinetto, ricamo, tombolo o chiacchierino, sono testimoni di un sapere fare che ha caratterizzato le comunità mediterranee per lungo tempo e che oggi potrebbe rivivere incontrando il gusto contemporaneo. Tecnologie e materiali innovativi, come le resine o il laser, potrebbero dare nuovo uso alle lenzuola di pizzo lise dal tempo .
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